Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando non ci sta e attacca Italia Viva che ha “voltato le spalle al primo cittadino, bocciando il Piano triennale delle Opere pubbliche. “Io mi sono guardato allo specchio e vado avanti, chi ritiene esca pure da questa maggioranza non chiara. Questo comportamento ambiguo di Italia Viva finisce per far fare cattiva figura anche alla maggioranza. Chi esce dalla maggioranza si assume la responsabilità di avere tradito gli elettori. Meglio un governo di minoranza che questa situazione”.
Anche senza maggioranza Orlando sembra avere le idee chiare: “Io vado avanti in coerenza con la mia storia, in coerenza con il mandato ricevuto dai palermitani e invito le forze politiche alla coerenza e ad essere conseguenti alle scelte operate. Se gli assessori riterranno di proseguire nell’equivoco sarò costretto a rimuoverli“.
Il sindaco di Palermo ha rifiutato la proposta di Italia Viva di unirsi alla lista della Lega. “La proposta di dare vita ad un governo sulla falsa riga del governo Draghi è irricevibile sia perché nel 2017 i palermitani hanno votato una maggioranza chiara cosa che non è successa a Roma perché il sistema parlamentare è diverso, sia perché quel modello significherebbe portare anche la Lega in giunta e Palermo ha fatto scelte per i diritti che vanno in direzione opposta rispetto ai principi della Lega. Questa città esprime valori che non appartengono a quella lista”.
Orlando ha anche assicurato che le delibere sul bilancio e il piano delle Opere Pubbliche saranno ripresentate. “Le bocciature arrivate negli ultimi giorni comportano il blocco di finanziamenti nazionali ed opere. Perfino dei lavori di sistemazione di strade e marciapiedi. Si perdono milioni di euro e di questo chi ha contribuito alla bocciatura dovrà rispondere; ha causato un danno erariale. Le delibere, comunque, saranno riproposte”.
“Orlando sembra non capire la gravità della situazione economica e sociale in cui versa la città di Palermo. Agitare lo spauracchio di Salvini quando invece noi abbiamo chiesto un nuovo schema che veda coinvolti tutti gli attori in campo, le forze politiche, le categorie imprenditoriali e i sindacati, insomma la società intera e soprattutto un cronoprogramma di azioni da intraprendere da subito, è solo un giocare in rimessa che non fa bene ai palermitani”. Questa la replica di Italia Viva.