VIDEO| Covid e zona rossa, la situazione nei mercati rionali di Palermo

La restrizioni dovevano finire ieri, ma invece sono state prorogate ed estese a tutta la provincia. Il viaggio nel mondo del lavoro del capoluogo siciliano.

Mercati Rionali Palermo
Riprese di Giuseppe Alberto Martorana

Fra i settori più colpiti dalla crisi da covid-19, i mercati rionali di Palermo risultano fra le attività economiche più danneggiate dalle restrizioni.

La zona rossa imposta su Palermo dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, doveva inizialmente terminare il 14 aprile. Invece, il governatore ci ha ripensato e, non solo ha esteso la validità del suo provvedimento fino al 22 aprile, ma ha anche allargato all’intera provincia l’efficacia dello stesso.

LO STATO DEI MERCATI RIONALI

A seguito delle nuove limitazioni imposte dalla pandemia, i mercati rionali di Palermo lavorano decisamente a mezzo servizio. Chiuse tutte le attività di vendita al dettaglio di abbigliamenti e di utensili per la casa, rimangono aperti soltanto i negozi di generi alimentari. Poca la gente presente, che rispetta le regole imposte dai DPCM e indossa regolarmente la mascherina.

Fra i lavoratori, c’è molto sconforto. Sguardi cupi ed occhi rivolti a terra per non dovere guardare la cassa vuota. Gli umori che si respirano all’interno del mercato di viale Campania sono decisamente poco gaudenti. Le prospettive non sono confortanti, con le restrizioni che rischiano addirittura di essere ulteriormente estese.

A leggere il bollettino di ieri, non c’è però da stare tranquilli. Sono 1.542 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia su 29.503 tamponi processati, con una incidenza del 5,2% per effetto dell’elevato numero di tamponi. Palermo continua a restare la provincia con più contagiati, nonostante la zona rossa: 566 i nuovi positivi nelle ultime 24 ore.

In tutto questo, all’evidente emergenza epidemiologica, se ne sta affiaccando una economico-sociale. Tante le manifestazioni di piazza nelle ultime settimane, non ultime quelle organizzate a Roma. Le categorie in difficoltà aumentano, i risparmi diminuiscono e i ristori non sono all’altezza delle aspettative di chi vive sulla propria pelle una crisi che ormai perdura da 14 mesi. Nel frattempo, lavoratori e commercianti attendono risposte e si pongono una domanda: quando si tornerà finalmente alla normalità?