VIDEO| Crisi da covid, giudice rinvia richiesta di sfratto di una palestra

Il titolare di un impianto sito in corso Pisani, a Palermo, era stato chiamato in Tribunale a causa dei debiti contratti per colpa della crisi. La sentenza del giudice apre spiragli di speranza.

Eros Di Maio Palestra Palermo, palestre
Riprese e Montaggio di Giuseppe Alberto Martorana

Eros Di Maio può tornare parzialmente a sorridere. Il titolare di una palestra in corso Pisani a Palermo aveva infatti ricevuto un avviso di sfratto da parte del proprietario dell’immobile.

Il giovane aveva raccontato la sua storia ai nostri microfoni il 24 marzo scorso, a pochi giorni dal dibattimento al Tribunale di Palermo. L’imprenditore, a causa della mancanza di entrate economiche, non era più riuscito a pagare i costi fissi della sua attività.

Fra questi, il canone mensile di affitto, tanto da portare il proprietario ad esercitare una richiesta di sfratto nei suoi confronti. Di Maio, in sede giudiziaria, ha rappresentato la volontà di onorare i propri debiti in base alle proprie possibilità.

LA RICHIESTE DI MEDIAZIONE DI EROS DI MAIO

Attraverso il suo legale Claudio Buccoleri, Di Maio ha inoltrato al giudice una richiesta di mediazione con la volontà di pagare due rate d’affitto per intero e cinque dimezzate, appoggiandosi alla legge 77/2020. In particolare, al terzo comma dell’art.216, si statuisce la possibilità di pagare in maniera ridotta quelle mensalità che hanno visto un “sopravvenuto squilibrio dell’assetto di interessi pattuito con il contratto di locazione di palestre, piscine ed impianti sportivi di proprietà di soggetti privati”.

Riconosciuto ciò, il giudice ha rinviato la questione al prossimo 10 settembre, concedendo così qualche mese di tempo al Di Maio per potere sanare il proprio debito.

LE MOTIVAZIONI DEL RINVIO

In particolare, nel dispositivo dell’ordinanza si legge che “l’opposizione è fondata su prova scritta con riguardo al pagamento dei canoni richiesti con l’intimazione di sfratto”. Questo in quanto “la convenuta ha provato il pagamento per intero dei canoni intimati di gennaio e febbraio 2020 e dei canoni da marzo a luglio nella misura della metà del canone concordato”.

Fra le attenuanti viene riconosciuta anche la continuazione delle misure restrittive anticovid. “Nei mesi estivi gli impianti sportivi sono stati oggetto di ulteriori provvedimenti ristrettivi di chiusura totale, disposti dal Governo in conseguenza dell’aumento dei contagi”.