L’ex Chimica Arenella è uno dei numerosi edifici abbandonati di Palermo. Venne costruita dagli ebrei tedeschi, nel 1910, come succursale della fabbrica tedesca Gondelberg, che produceva acido citrico, solforico e tartarico. La vicinanza al mare fu strategica, perché in questo modo si poteva sfruttare l’approdo diretto per le forniture, ma anche per gli scarichi. Il suo massimo splendore in quanto ad incassi fu durante le due guerre, visto che l’acido citrico veniva utilizzato come disinfettante negli ospedali. Poi il lento declino, tra alti e bassi, e la sua chiusura nel 1987.
Nei suoi quasi 70 anni di vita, l’Ex Chimica Arenella ha dato da vivere a tante famiglie palermitane, soprattutto dei quartieri Arenella e Vergine Maria. Oggi è un eco mostro. Abbandonata da più di 30 anni al degrado, è terra di nessuno. Al suo interno entrano coppiette per appartarsi, ma anche drogati e senzatetto. La struttura è ormai pericolante, i terreni, più di 7000 metri quadrati, sono pieni di sterpaglie – che spesso vanno a fuoco – e di rifiuti. A terra si trova di tutto: amianto, ingombranti, siringhe, scatole di preservativi. Ma anche topi, zecche e pulci.
In questo trentennio tanti progetti per recuperare l’area, come padiglioni espositivi, acquari, strutture turistiche, musei del mare, porticcioli e altro: ma fino ad ora tutto ciò che è stato pensato o proposto è andato fallito.