VIDEO | Flash mob palestre: manifestanti a terra come vittime di un plotone di esecuzione

«Non fermate lo sport», è lo slogan scelto per la mobilitazione di oggi al Teatro Massimo

Manifestanti, come vittime di un plotone di esecuzione, si sono stesi per terra rimanendo immobili, per protestare contro la chiusura delle palestre imposta dall’ultimo Dpcm a causa dell’aumento vertiginoso dei casi di Covid-19. Una rappresentazione dello sport che muore, ricordando alla fine, con un applauso liberatorio che invece lo sport è vita. 

Protagonista del flashmob il mondo dello sport che oggi, sabato 31 ottobre si è riunita a piazza Verdi alle 11.30. Istruttori, gestori di attività e appassionati, ognuno con l’uniforme della propria disciplina o con la tuta sociale, nel rispetto della distanza sociale e con le mascherine, si sono presentati per dire “No” alla serrata.

Presenti molte delle associazioni palermitane che fanno parte delle palestre di bodybuilding, di powerlifting, arti marziali ma anche di danza e piscine, in pratica di quelle attività sportive maggiormente colpite dal nuovo DPCM di Conte, che ha vietato lo sport amatoriale e al chiuso. Fra i cori più importanti durante la protesta, la frase “se non moriamo di covid, moriremo di fame“.

“E’ importante che anche il nostro settore manifesti il proprio dissenso a questi continui Dpcm che, – sottolinea Giuseppe Sottile, dirigente tecnico Tiger’s Den a PalermoLive prima chiedono restrizioni e sacrifici, abbiamo diviso i turni, gli spogliatoi, abbiamo distanziato gli attrezzi…ed oggi improvvisamente ci chiedono di chiudere totalmente. Bisogna trovare delle soluzioni. Lo sport è importante, soprattutto per la salute”.

Quello che chiedono gestori e dipendenti è un ristoro per le perdite che avranno e che hanno avuto. 

DOPO IL LOCKDOWN LE PALESTRE ERANO STATE RIAPERTE NEL RISPETTO DELLE NORME DI DISTANZIAMENTO

Ricordiamo che proprio dopo il lockdown dello scorsa primavera, piscine, palestre e centri sportivi sono stati riaperti in ottemperanza al DPCM 17-05-2020 e successivi, alle conseguenti Ordinanze Regionali ed ai relativi protocolli di sicurezza nonché alle linee guida emanate dall’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri che prevedono lo svolgimento del servizio “… nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento…” per la sicurezza del personale e degli utenti.