Il Mediterraneo ha il volto delle donne nel video “The World is mine”, realizzato da MEDITER. È il prodotto della sinergia avvenuta all’interno della Rete delle Donne leader nel Mediterraneo “Jasmine” , costituitasi a Palermo nel 2019.
È online da poche ore ma sta già crescendo in visualizzazioni e consensi che giungono dai diversi paesi, gli stessi da cui provengono le protagoniste di “The World is mine“.
Le testimonial di questo network sono 20 donne leader provenienti da 12 Paesi (Italia, Francia, Spagna, Libano, Tunisia, Marocco, Libia, Algeria, Egitto, Giordania, Iraq e Palestina). Un viaggio delle emozioni e dei simboli. Il video racconta cosa significa essere donna e mediterranea, cosa vuol dire essere una donna di rilievo in paesi in cui la donna troppo spesso è solo una sottoposta.
Le fotografie, scattate da un’altra donna, Eleonora Orlando, sono capaci di animare un turbinio di suggestioni e permette un vero e proprio viaggio nelle emozioni. Le riprese video e audio sono di BIBA Tour, creativamente montate dal video maker Ninni Motisi.
Un racconto, quello di Jasmine, che nasce nell’ambito del progetto “Amina”, iniziativa promossa dall’ONG MEDITER Aisbl Bruxelles nell’ambito del Programme thématique “Organisations de la Société Civile et Autorités Locales (OSC-AL)” en Algérie (2015-2016) Référence EuropeAid/150492/DD/ACT/DZ – DEVCO – in partnership con l’ONG algerina “Touiza de Wilaya d’Alger” e con i Comuni di Palermo e di Algeri Casbah.
La Rete Jasmine ha sottoscritto un documento programmatico per la realizzazione della Carta delle Donne Leader nel Mediterraneo, vivendo e facendo vivere un fondamentale momento di condivisione degli obiettivi e della mission del network.
La missione è garantire assistenza nella gestione amministrativa politico-istituzionale, anche per imprese profit e non profit, sviluppando relazioni strategiche tra le due rive del Mediterraneo. Bisogna quindi rafforzare l’influenza delle donne nelle decisioni, facilitando la crescita di un management di donne nella Regione e supportando le dinamiche di genere.
Un grazie particolare va al sindaco, Leoluca Orlando, che ha fortemente voluto che Palermo fosse il punto di incontro di queste leader, perseguendo l’obiettivo di fare del capoluogo siciliano il punto d’incontro nel Mediterraneo, in moda da confluire risorse, talenti, personalità e percorsi di vita.
Il nome “Jasmine” non è stato scelto a caso, come un semplice nome arabo femminile. Jasmine è simbolo di riscatto, la storia di una donna che rifiuta un destino di subalternità e sottomissione. Testimonial e madrine di questo network, infatti, le 20 donne leader portano con loro la voglia di cambiamento culturale radicale, scommettendo sui talenti e sulle abilità di quante altre aspirano a ruoli di leadership nel Mediterraneo.
«La sfida è quella di un cambiamento culturale radicale – spiega il presidente di MEDITER, Victor Matteucci -, scommettendo sul talento, sul coraggio e sulla competenza delle donne, un messaggio indirizzato soprattutto alle nuove generazioni che aspirano a ruoli di leadership nel Mediterraneo. Forza e determinazione che tutte le donne della Rete hanno nel cuore e che esprimono attraverso la profondità dei loro sguardi per dire a tutte che il mondo può e deve appartenere alle donne».
La voce che incanta nel susseguirsi delle immagini della presentazione multimediale, è quella di Nawel Ben Kraïem, giovane artista tunisina capace di “graffiare l’anima” attraverso la sua musica, tanto fantastica quanto dolorosa, esempio anche lei di una capacità di riscatto che travalica ogni confine.
Le donne leaders della Regione Mediterranea: Sabrina Abdelhak, Nehad Abolkomsan’, Bissan Ahmed, Farida A. Allaghi, Suzan Aref, Samira Baghdadi, Enaam Barrishi, Letizia Battaglia, Soukeina Bouraoui, Maria Cuffaro, Diana Çuli, Rita (Ghita) El Khayat, Boutheina Gribaa, Shatha Habahbih, Nuria Viñas LLebot, Aicha Beya Mammeria, Ramon Surina Montserrat, Pia Gras Moreu, Benedetta Oddo, Valérie Shneider, Simone Sussikind.
Questo il video The World is mine