VIDEO | La rabbia del mondo dello spettacolo: “Un anno senza lavoro”

Tanti i sostenitori fra i personaggi dell’intrattenimento e della comicità palermitana.

sciopero spettacolo, Palermo

Si sono dati appuntamento a piazza Indipendenza, a Palermo, per fare sentire la voce delle maestranze del mondo dello spettacolo.

“Basta con il silenzio, meritiamo delle risposte”: sotto l’egida di questo motivetto, un centinaio di persone si sono presentate alla manifestazione sotto la presidenza della Regione. Una protesta che ha fatto rumore in tutti i sensi, visto l’imponente service con il quale i presenti hanno prodotto diverse canzoni e slogan. Suoni a bassa frequenza intervallati da pezzi house o rock, per far tremare le finestre di una politica che, a dire dei manifestanti, è stata sorda alle loro richieste.

LA MANIFESTAZIONE DEL MONDO DELLO SPETTACOLO

Riprese di Giuseppe Alberto Martorana

A promuovere il sit-in è stata la Fedas (Federazione Nazionale Aziende Spettacolo Italia), il cui presidente Roberto Fontana aveva chiamato a raccolta tutte le categorie economiche colpite dalla pandemia.

Fra le richieste dei manifestanti, il contributo a fondo perduto pari al 50% per le aziende che noleggiano attrezzature tecniche e tecnologiche; il sostegno totale per il pagamento degli affitti degli immobili in uso alle aziende e sulle tasse ed utenze fino a Marzo 2022; nonché contributo a fondo perduto relativa al calo di fatturato e quindi sui mancati incassi come fatto con il Decreto ristori Regionale.

La protesta ha avuto il sostegno di diversi volti del mondo dello spettacolo e della comicità palermitana. Da Sasà Salvaggio a Stefano Piazza, passando per il duo Matrange&Minafò, nonché da Toti&Totino.

L’APPELLO DI STEFANO PIAZZA

Riprese e Montaggio di Giuseppe Alberto Martorana

Ed è proprio il presentatore TV Stefano Piazza a commentare i motivi che hanno spinto oggi le maestranze a scendere in piazza.

“Chiediamo che qualcuno, a livello politico, si accorga che esistono anche i lavoratori dello spettacolo e che, in quanto tali, hanno gli stessi diritti come gli altri. C’è la sensazione che ci siano classificazioni di Serie A e di Serie B. Anche in TV ci sono format che hanno continuato ad andare in onda con il pubblico presente”.

“Metteteci tutti quanti in condizione di lavorare e dare la possibilità anche a chi è in grossa difficoltà di recuperare la dignità di persona – sottolinea Piazza -. Le maestranze sono spesso dimenticate perchè sono quelle che stanno dietro le quinte. Gli organizzatori, chi si occupa del service e dei palchi, sono persone abbandonate a se stesse. Penso che uno Stato di diritto invece deve tenere conto anche di queste persone”.

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