VIDEO| Mio Italia ai ristoratori: “Riaprire il 6 aprile per sopravvivere”

Le parole del coordinatore regionale siciliano Salvo Longo, che giustifica le ragioni della mobilitazione.

tavola imbandita, Mio Italia

Riaprire è una questione di sopravvivenza“: sotto questo principio il gruppo di MIO Italia ha lanciato un’iniziativa, su scala nazionale, per invitare gli imprenditori del comparto Ho.Re.Ca. a far ripartire le proprie attività dal 6 aprile.

Saracinesche alzate a pranzo e a cena quindi, il tutto nel rispetto dei precetti dettati sulla ristorazione al tavolo dalle normative anti-covid. Un’iniziativa di disobbendienza civile quindi, denominata “Io Lavoro“, e che, a dire del presidente Paolo Franchini, sta coinvolgendo oltre 1200 attività sul territorio italiano. La protesta chiamerà in causa anche gli associati siciliani. Tra questi, ha già annunciato l’adesione lo chef Filippo La Mantia.

L’APPELLO DEL COORDINATORE REGIONALE DI MIO ITALIA

Riprese e Montaggio di Giuseppe Alberto Martorana

Una manifestazione di disagio che segue idealmente quelle intraprese localmente nelle scorse settimane, nate per manifestare le difficoltà economiche di diversi comparti economici, fra i quali appunto anche il mondo della ristorazione.

Intervenuto ai nostri microfoni, il vicepresidente di Mio Italia e coordinatore regionale in Sicilia Salvo Longo, ha così commentato i motivi della protesta.

Si tratta di un’iniziativa che vuole rappresentare la necessità di tornare a lavorare. A fronte di costi che non si sono mai fermati, i ristori previsti nell’ultimo decreto non sono equi e non ci consentono di fare impresa. Nasce quindi l’esigenza di riaprire il 6 aprile“.

Salvo Longo, Mio Italia
Salvo Longo – Mio Italia

“Il grande mondo del comparto Ho.Re.Ca. che rappresenta il 13% del Pil nazionale – sottolinea Longo -. In Sicilia l’incidenza è ancora superiore, visto che non abbiamo un forte settore industriale. Il nostro comparto, insieme al turismo, sono le voci più importanti, insieme ad agricoltura e pesca“.

Nelle ultime due settimane ho visto una solidarietà maggiore fra realtà popolari e sigle di categoria con un necessità comune. “L’iniziativa si chiama “Io Lavoro” perchè non abbiamo più la possibilità di aspettare, di subire altre restrizioni, altre chiusure, non c’è più la possibilità“.