VIDEO| “Noi lavoratori, non volontari”, a Roma sit-in del mondo dello sport

A Montecitorio una folta delegazione di operatori per chiedere tutele e rispetto della propria professione. Presente anche una delegazione siciliana. Nel video l’intervento dell’istruttrice di danza Mara Fasulo.

mondo dello sport in piazza Montecitorio, Roma

Si sono dati appuntamento in piazza Montecitorio, a Roma, per chiedere una degna riforma dello sport che vada a tutelare la propria professione. Sotto questo ideale lavoratrici e i lavoratori hanno deciso di scioperare per chiedere di accelerare l’entrata in vigore della Riforma dello Sport e del Lavoro Sportivo. Una riforma, quella ideata dall’ex ministro Spadafora, posticipata dal Decreto Sostegni al 31 dicembre 2023. E prorpio il rappresentante pentastellato si trovava in piazza insieme ai professionisti, per ribadire la necessità dell’approvazione urgente di questa riforma. Tanti i sindacati presenti in piazza per far sentire la propria voce, ma anche tanti cittadini giunti a titolo personale.

RIFORMA DELLO SPORT: PRESENTE UNA DELEGAZIONE SICILIANA

Nella foto, da sx a dx, Giorgio Piazza – Vincenzo Spadafora – Mara Fasulo

Fra questi, il gruppo di manifestanti vantava anche una delegazione siciliana di professionisti ed operatori del settore. Fra questi vi era anche Mara Fasulo, istruttrice di danza della ASD “Arte e Passione” di Caccamo. Durante il suo intervento, la ragazza originaria di Termini Imerese ha puntualizzato sulla necessità di riconoscere l’istruttore e il professionista sportivo come lavoratori e non come mero “volontario” o “appassionato”. “Abbiamo studiato tanto, sia sui libri che a formarci sul campo. Siamo persone che hanno sacrificato il proprio tempo per la formazione, alla stregua di ingegneri e medici, nulla di più o di meno. Ma non siamo considerati lavoratori, ma “appassionati”. E’ una mentalità che appartiene non solo alla politica ma anche a parte della società. Bisogna partire da questo per cambiare”.

“Noi siamo professionisti, non siamo soltanto appassionati. Se dovessi rompermi una gamba durante il mio lavoro, non potrei più far nulla. Dovrei sempre chiedere aiuto a qualcun’altro. L’unica cosa che ci tengo a dire è che noi amiamo quello che facciamo. Se fino ad oggi continuiamo a farlo, è soltanto perchè ci piace e ci crediamo veramente. Non voglio dover scegliere di far un altro lavoro e di rinunciare a tutto quello per cui ho studiato e in cui credo”. Non è la prima volta che Mara scende in piazza per i diritti del mondo dello sport. Fu presente anche alla manifestazione, svoltasi al teatro Massimo di Palermo, per stimolare la Regione Siciliana a far di più per un mondo, come quello dello sport, fra i più danneggiati dalla pandemia e dalla relativa crisi economica scaturita a seguito del covid-19.