Stamane presso la caserma Lungaro di Palermo si è presentato il nuovo questore Leopoldo Laricchia, subentrato a Renato Cortese dopo la condanna di quest’ultimo a cinque anni di reclusione per il caso Alma Shalabayeva.
«A questa questura mi accosto con grande rispetto verso una città, una provincia e una istituzione che ha pagato con un grande tributo di sangue il contrasto al fenomeno mafioso» ha detto Laricchia, 62 anni toscano.
ASCOLTO, LA PRIMA PAROLA D’ORDINE
«Credo che la cosa più importante per un uomo delle istituzioni sia ascoltare la voce dei cittadini. La nostra funzione è quella di servire i cittadini onesti come dice anche il capo della polizia. L’ascolto è il primo passo che deve continuare a contraddistinguere l’azione di un dirigente della polizia di Stato».
MAFIA
«La lotta al fenomeno mafioso non si può considerare concluso, deve andare avanti con tutti gli strumenti investigativi e operativi nel coordinamento dell’autorità giudiziaria. Non possiamo abbassare la guardia – ha ammesso -. Anche se sembrano inabissarsi non è che spariscano… probabilmente mutano. Il fatto che si spari meno o non si spari più non deve farci stare tra due guanciali».
Immagini di Marcella Chirchio