Proseguono le indagini relativamente alla morte di Emanuele Burgio, venticinquenne freddato questa notte da tre colpi di pistola in via dei Cassari, a Palermo. L’omicidio è avvenuto a pochi passi dalla trattoria “Zia Pina”, locale gestito della famiglia. Dopo i rilievi effettuati in mattinata dalla scientifica, le forze dell’ordine hanno acquisito le immagini delle numerose telecamere presenti in zona. Sul posto sono ancora visibili le tracce ematiche del ragazzo, il cui trasporto d’urgenza al Policlinico non è bastato a salvargli la vita. Burgio era sotto processo davanti alla quinta sezione del tribunale di Palermo per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. La notizia della morte è stata comunicata al padre Filippo, attualmente detenuto nel carcere di Voghera per una condanna definitiva a 9 anni in quanto ritenuto responsabile della gestione degli affari del clan del centro di Palermo.
Ancora da chiarire la dinamica dell’accaduto, anche se prende sempre più quota l’ipotesi di un agguato per un regolamento di conti con esponenti di un altro quartiere del centro città. In particolare, secondo quanto riportato da LiveSicilia, “tre persone sarebbero arrivate in sella a degli scooter, uno di loro ha esploso i tre colpi di pistola che hanno ucciso Emanuele Burgio”. Sul caso sta indagando la Dda di Palermo. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. “Un inaccettabile atto di violenza in città – sentenza il primo cittadino -. L’omicidio in Vucciria ci ricorda che non dobbiamo mai abbassare la guardia contro ogni forma di violenza. Esprimo un sentito ringraziamento alle forze dell’ordine e alla magistratura per l’intenso lavoro che stanno svolgendo in queste ore per fare luce sul delitto”.