VIDEO | Piazza del Parlamento, i commercianti celebrano il «funerale» del lavoro

A Palermo una vera e propria veglia funebre delle piccole/medie imprese

Esasperati dalle continue restrizioni nazionali e regionali, i commercianti del capoluogo siciliano hanno organizzato per oggi, 31 ottobre 2020, alle ore 18:30, una protesta per lanciare un grido d’allarme verso le istituzioni. A cominciare dalla richiesta di contributi che possa quanto meno attutire le perdite di questi lunghi mesi di lockdown. Duro il nome dato alla manifestazione: funerale del lavoro, funerale all’articolo 1 della Costituzione. Ma qui ormai la vita è dura tutti i santi giorni.

“Muoiono concettualmente tutti i lavoratori delle piccole/medie imprese, quindi l’intero tessuto economico (cultura, ristorazione, intrattenimento, spettacolo e sport) , che rappresentano l’ossigeno della nostra società!” – si legge sul manifesto dell’organizzazione.

Ogni singola lapide rappresenta la vita e la morte di ogni piccola attività, professione e del lavoro delle famiglie ad esse legate. L’insieme delle lapidi rappresentano l’economia, così come la bara che è stata portata in processione. “In questo momento storico nessuna piccola impresa puó essere lasciata indietro o considerata non essenziale: tutti insieme teniamo in vita l’economia e la società, tutti siamo necessari. Il nostro vuole essere un messaggio ottimista perchè dalle ceneri possiamo rinascere e dare vita, ma questo puó avvenire soltanto se le istituzioni ci daranno il giusto sostegno”.

Per la veglia funebre, una riproduzione artefatta di una bara, come simbolo di tutte le attività che sono morte dopo il nuovo DPCM. “Una bara che simboleggia lo sconforto, la paura”.

Uno speaker ha accompagnato il rito assieme a dei musicisti che hanno intonato una marcia funebre. A turno sono stati chiamati tutti i rappresentanti di ogni attività a deporre nel posto designato la lapide, la quale poi è stata annunciata dallo speaker, con tanto di anno di morte dell’attività e dei lavoratori.

“Noi dovremmo essere tutelati, gli stessi uomini che ci negano un aiuto sono gli stessi che ci chiedono le tasse” – dice il proprietario di un locale a PalermoLive.

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Immagini di Marcella Chirchio