Più che di zona gialla, arancione o rossa, per definire il quotidiano scenario di piazza Magione, a Palermo, si dovrebbe più propriamente parlare di zona franca. Uno scenario agghiacciante quello immortalato in diversi video che corrono veloci sui social. Alcol a fiumi, musica sparata di giorno e di notte e violazioni dei DPCM e delle ordinanze anti-covid del sindaco di Palermo Leoluca Orlando che ormai non si contano più. Insomma, mentre i palermitani hanno dovuto rinunciare all’idea di prendersi un po’ di sole sul litorale del Foro Italico o sulla spiaggia del lungomare di Mondello, alcuni concittadini hanno potuto agire liberamente e con controlli decisamente inefficaci. Il tutto, in un periodo nel quale decine di commercianti e migliaia di lavoratori subiscono perdite a causa delle limitazioni alle loro attività.
“Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”, riportava un noto proverbio popolare. Ma a piazza Magione, evidentemente, questo concetto è passato in cavalleria. Quello che ad un occhio meno attento può sembrare un caso, in realtà è una vera e propria regola. Lo scenario è praticamente lo stesso ogni giorno, in particolare nel weekend, dove centinaia di giovani affollano il prato attiguo alla piazza. A pagare il prezzo di questa movida selvaggia sono i residenti, costretti a chiudersi in casa e a serrare vetri ed infissi, per evitare il frastuono. Ma quello che non possono davvero evitare è il tanfo di urina che si ritrovano a sentire ogni qual volta mettono piede fuori casa.
Sono tante infatti le segnalazioni di soggetti che utilizzano le vie più strette del centro come dei vespasiani a cielo aperto. Una domanda riecheggia nella testa dei concittadini della prima circoscrizione: che fine ha fatto la politica? perchè non interviene qualcuno? Vedremo se nei prossimi giorni qualcosa succederà. Certo è che vedere giovani divertirsi è un conto. Ma fare party non autorizzati in piena pandemia, lasciando bottiglie ed ogni qual genere di rifiuto a terra, nonché mortificando i monumenti, improvvisando a volte balli e utilizzando elementi architettonici come se fossero pali da lapdance, certamente non è una bella immagine per Palermo e per tutta la cittadinanza.