VIDEO|”Basta roghi, basta promesse”, flashmob ecologista a Monte Pellegrino

“Faciemu Scrusciu For Future”.
Da un post su Facebook alla protesta diffusa: Uniti contro gli incendi. Gli attivisti: “Persone stanche di vedere ogni anno ettari di natura distrutti dagli incendi”

Il flash mob di oggi pomeriggio presso il belvedere del Monte Pellegrino: interviste e montaggio a cura di Pietro Minardi

All’orizzonte si intravede la nuova, calda stagione estiva. Il periodo dell’anno in cui, puntuali, si scatenano gli incendi. Tra i vari roghi divampati negli ultimi anni nell’emiciclo di monti che circondano Palermo, quello  del 2016, che bruciò circa 500 ettari del parco naturale del monte Pellegrino – ancora visibili le ferite, dagli alberi caduti alle piante secche che ingombrano alcune zone della riserva -, è rimasto indelebile nella mente dei palermitani. Non fosse altro per ciò che rappresenta il promontorio, definito da Goethe “il più bello del mondo, per gli abitanti del capoluogo siciliano. Insomma, per gli attivisti di “Faciemu Scrusciu For Future”, – manifestazione regionale sostenuta da diverse sigle ecologiste quali Legambiente, gruppo ecologia ambiente di Palermo e tante altre -, luogo più rappresentativo per invocare maggiore attenzione a favore delle aree verdi dell’Isola non potrebbe esserci. Alcuni dei partecipanti, intervistati da Palermo Live, spiegano i motivi dell’iniziativa. (Intervista e montaggio video a cura di Pietro Minardi)

TUTTI DI BIANCO VESTITI E CON LE MANI ALZATE IN SEGNO DI SOS

Durante il pomeriggio gli attivisti hanno pulito i boschi e l’area verde del belvedere del monte Pellegrino, mentre un drone sorvalava sul centinaio di presenti pronti a sollevere le mani in segno di sos. Tutti con magliette bianche, distanziati e muniti di mascherine.Tanti gli striscioni con la scritta “basta roghi basta promesse”.

IL COMUNICATO

100 associazioni ambientaliste vecchie e nuove, da Siracusa a Trapani, comitati civici, coordinamenti e anche semplici cittadini uniti contro gli incendi per dare vita a un unico evento diffuso su tutta l’isola. E’ il flash mob “Faciemu scrusciu”, partito un post di denuncia e sdegno su Facebook per gli incendi dolosi sui Monti Iblei, da parte di una guida escursionista (Sherpa delle Shumare) che nel giro di pochi giorni ha fatto il giro del web, riportando l’attenzione sulla gravissima questione degli incendi dolosi in Sicilia.

ROGHI: LE RIPERCUSSIONI IN CAMPO TURISTICO

Una vera e propria massa di cittadini indignati dal ripetersi puntuale degli incendi che in soli 5 anni
hanno mandato a fuoco quasi 112.000 ettari di bosco ed interfaccia, quasi metà della superficie della provincia di Trapani. Una devastazione senza precedenti, che accelera il processo di desertificazione già in atto nell’Isola ed aggrava gli effetti del cambiamento climatico generale. Per non parlare dei rischi per l’incolumità dei cittadini, delle ripercussioni sul campo del turismo e del danno di immagine.

FORTI E CORAGGIOSI PER LA NOSTRA TERRA

“Mi sento orgoglioso di aver dato il via a tutto questo – afferma Peppe Carnemolla, da cui tutto è
partito – ma il vero merito, il successo e la poderosa velocità con la quale si è intersecata una rete di
intenti regionale è data dal problema sempre più crescente e criminale. E soprattutto dalla voglia di
cimentarsi, tutti insieme, nel sentiero che porta alla risoluzione della problematica. Senza le
istituzioni a supporto, la chiave di volta non potrà che essere quella dei movimenti di volontariato
locale.
Ci siamo ritrovati in tanti e ci siamo riscoperti forti e coraggiosi, per la nostra terra!”.

LA LETTERA A MUSUMECI


Il flash mob in realtà è solo l’ultimo anello di un’azione cominciata 4 anni fa con la Marcia contro
gli incendi allo Zingaro e la nascita del Coordinamento Salviamo i Boschi, che ha messo insieme
diverse realtà organizzate per fare pressione su istituzioni, magistratura, media e società civile.
Dopo gli ennesimi incendi alla riserva dello Zingaro e al bosco della Moarda sono state messe in
campo varie iniziative, tra cui una lettera aperta al Presidente Musumeci con 20 proposte operative
e una raccolta di firme, sottoscritta da più di 43.000 cittadini e cittadine,
per chiedere una riforma
generale del settore forestale e l’istituzione di una specifica commissione d’inchiesta.

ANCORA NULLA DI CONCRETO

A oggi però nessuna risposta e nessun cambio di passo. La stagione estiva non è ancora cominciata
e si sono già verificati i primi incendi
in alcune delle zone di maggior pregio ambientale dell’iso
come la Riserva di Vendicari e le Cave degli Iblei, il tutto mentre le procedure per la pulizia dei
viali parafuoco e la messa in sicurezza, che dovrebbero concludersi per legge entro il 15 giugno,
non sono neanche state avviate.

PIU’ DI UN SEMPLICE ATTO SIMBOLICO

Per questo, oggi, venerdì 7 maggio alle 18:00 le 100 associazioni di “Faciemu Scrusciu” si sono collegate
virtualmente in un’unica grande manifestazione regionale, ciascuna nel proprio territorio, nel proprio lembo di bosco bruciato o davanti ai palazzi della politica sorda agli appelli dei cittadini.
Tutte unite nella richiesta di interventi immediati per trovare una soluzione concreta al problema degli incendi, superando l’ottica dell’emergenza e programmando una seria politica di contrasto di
medio e lungo periodo.
Di fronte ai ritardi e ai silenzi, il flash mob di oggi vuole essere molto di più di un semplice evento simbolico, ma una richiesta di risposte concrete da parte delle istituzioni e un primo passo
verso una rinascita ecologica condivisa.

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