Viktor Orban, la frase choc: “Gli ungheresi non vogliono mescolarsi con altre razze”

“Gli ungheresi non vogliono mescolarsi con altre razze”.  Viktor Orban, premier ungherese, esce alla scoperto con una frase choc pronunciata alla manifestazione Tusvanyos Summer

Viktor Orban (foto profilo Facebook ufficiale)

“Gli ungheresi non vogliono mescolarsi con altre razze”.  Viktor Orban, premier ungherese, esce alla scoperto con una frase choc pronunciata alla manifestazione Tusvanyos Summer in Romania. Il testo del suo intervento è stato pubblicato dal giornale socialista Nepszava.

Secondo Orban, guerra, recessione e la migrazione di massa incontrollata – che comporterebbe una “mescolanza di razze” – sono i maggiori pericoli che minacciano la società ungherese.

Viktor Orban: “Gli ungheresi non vogliono mescolarsi con altre razze”

“Un vero discorso nazista”, ha commentato lo storico Krisztian Ungvary. Secondo Orban, in Europa convivono popolazioni composte da “varie razze, europee ed extraeuropee, che si mescolano”. Secondo il premieri, entro il 2050 nell’Ue non esisteranno più nazioni: “Invece noi, ungheresi, qui, nel bacino dei Carpazi, non vogliamo mescolarci ad altre razze, lottiamo contro un destino del genere”.

“Bruxelles e Soros vogliono costringerci ad accogliere migranti, ci hanno condannato anche in tribunale, ma noi non cederemo”, ha detto. “Il mondo è in debito con noi, perché stiamo difendendo l’Europa con una barriera sul confine per impedire l’arrivo dei migranti, ma lo costringeremo a pagare di sicuro questo debito. Se non ci sarà una svolta demografica, la nostra popolazione sarà sostituita presto da stranieri”, ha continuato.

Le reazioni della politica ungherese

La dichiarazione di Orban ha provocato un certo scompiglio in Ungheria. Il partito di centrosinistra dell’ex primo ministro Ferenc Gyurcsany, DK, sostiene ironicamente che il primo ministro stia poco bene: “A un malato non diamo consigli, ma medicine”. E Gyurcsany su Facebook ha scritto: “Orban è la tragedia dell’Ungheria. Noi moriremo se non cambiamo. Saremo i parìa, una nazione immorale”.