Villa Mautha è salva e riapre agli eventi, la sentenza del CGA mette fine a un incubo lungo 12 anni

villa mautha

Villa Mautha è salva. Finisce, così, un incubo lungo dodici anni. Le opere abusive della villa per ricevimenti – divenuta negli ultimi anni punto di riferimento per matrimoni e altri eventi nel comprensorio di Cinisi, nel palermitano – non dovranno essere abbattute.

A dirlo è la sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana, che ha accolto l’appello del proprietario Vito Sollena e della Galati Catering S.r.l. Inoltre, arriverà l’acqua: stop alla sospensione della erogazione dell’acqua potabile e si provvederà al riallaccio dell’utenza idrica.

L’ordinanza era stata emessa dagli uffici del quarto settore del comune di Cinisi nei confronti del titolare della ditta alla quale erano state rilasciate la concessione edilizia e l’autorizzazione per esercitare l’attività di ristorazione.

Mancanza di autorizzazioni

Sollena e Galati, dopo anni di pressanti richieste – avevano provveduto a rimuovere parzialmente i vizi responsabili dell’annullamento della concessione, demolendo parte del fabbricato e dei pergolati lignei, che erroneamente erano stati indicati come portici.  Secondo gli organi competenti, oltre la metà della struttura – che comprende due piani, un seminterrato e un laghetto decorativo con annessi locali tecnologici – non sarebbero stati autorizzati.

Nel 2019 il sequestro

La vicenda inizia nell’estate del 2019, alla fine di uno degli ultimi matrimoni con musica ad alto volume e fuochi d’artificio. Una segnalazione aveva fatto arrivare sul posto Carabinieri e personale dell’Arpa. Dopo una serie di indagini e rilevazioni fotometriche – che avrebbero rilevato delle inadempienze dei limiti consentiti dalla legge – la villa ricevimenti di via Pio La Torre era stata posta sotto sequestro, così come la strumentazione, e quattro denunce per disturbo della quiete pubblica.

Già nel 2012 la struttura era stata chiusa, perché nei locali sarebbero state organizzate serate senza le necessarie autorizzazioni. Tanto che il Tar, proprio quell’anno, aveva dato ragione al comune di Cinisi emettendo un’ordinanza con cui veniva rigettata la richiesta di sospensiva e respinto il ricorso del proprietario. Sotto i riflettori la presunta incompatibilità con l’uso commerciale del locale seminterrato e del piano terra.

Al termine dei successivi accertamenti, la stessa amministrazione comunale che aveva firmato anni prima le autorizzazioni e l’assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente, avevano ritenuto la concessione edilizia rilasciata nel 2015 illegittima, richiedendone l’annullamento.

Oggi la sentenza del ricorso al CGA (ricorso numero di registro generale 802 del 2021) mette una pietra su una lunga vicenda piena di insidie e di ingiustizie. Villa Mautha riaccenderà le sue luci, tornando a risplendere negli album dei più bei ricordi. 

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