Villa Tasca: madre che ha tentato di uccidere le figlie, gli aggiornamenti

La donna aveva provato a togliere la vita alle figlie, prima di suicidarsi. Il piano non è riuscito. Adesso le bambine stanno bene e sono state affidate al padre.

bambino

A seguito del tentativo di uccisione delle figlie, le bambine di 6 e 8 anni sono state affidate al padre. L’episodio era avvenuto due giorni fa, il 17 novembre, nel quartiere Villa Tasca a Palermo. La mamma aveva tentato, nella notte, di uccidere la figlia più grande, la quale era riuscita a svegliarsi e a difendersi. Molto probabilmente avrebbe tentato di fare lo stesso anche con la sorellina di 6 anni, visto che prima di compiere lo scellerato gesto aveva scritto su un biglietto, lasciato sul tavolo: “Adesso le bambine saranno sempre con me”. Il messaggio era riferito al marito, dal quale la donna è divorziata dal 5 novembre, e con cui condivideva l’affidamento delle figlie. L’intenzione della donna era quella di uccidere le figlie e togliersi la vita, ma prima che riuscisse a lanciarsi nel vuoto è stata salvata da un vicino, che ha prontamente chiamato i soccorsi.

LA SITUAZIONE ATTUALE

Allo stato attuale pericolo scampato sia per la donna che per le figlie. Le bambine sono state dimesse nella giornata di ieri dall’ospedale “G.Di Cristina”. Le ferite al viso, allo stomaco e alle braccia della bambina aggredita sono risultate lievi. La più piccola è stata tenuta sotto osservazione a causa dello shock subito alla vista dell’episodio, e si pensava potesse avere subito conseguenze da spinte nella foga dell’accaduto, ma fortunatamente così non è stato. La madre rimane in ospedale, sotto osservazione e indagata per “lesioni aggravate dal rapporto familiare”. Le indagine sono portate avanti dalla procuratrice aggiunta Annamaria Picozzi e dalla sostituta Vittoria Campanile.

DOVE SI TROVANO ADESSO LE BAMBINE

Le bambine in questo momento sono al sicuro, insieme al padre, un esponente delle forze dell’ordine. La disposizione è arrivata dalla procura per i minorenni. L’uomo aveva tentato in passato di convincere la moglie a rivolgersi a uno psicologo. “Era diventata sempre più aggressiva nei modi – ha raccontato a Repubblica il nonno delle bambine – nonostante noi l’avessimo accolta con affetto più di vent’anni fa”.