Vince 5 milioni al Gratta e Vinci e gli rapinano in casa oltre 500mila euro
In quattro hanno portato via 23 mila euro in contanti, preziosi e gioielli per 14 mila euro, e lingotti d’oro per 530 mila euro
Dopo quasi un anno di indagini, sono finiti in cella tutti i componenti di una banda che il 28 maggio 2022 avevano messo a segno una rapina in una abitazione di Torre Pellice, nel Torinese, ai danni di un autotrasportatore di Nichelino, di 33 anni. L’uomo il 2 agosto 2021 aveva vinto 5 milioni di euro con un Gratta e vinci. Una parte dei soldi vinti li aveva investiti in lingotti d’oro e criptovalute, e con il resto aveva ingrandito la sua azienda di logistica, comprato una Bmw da 150 mila euro, una casa alla madre e la villa a Torre Pellice, dove è avvenuta la rapina.
Quella sera sono entrati in quattro, uno dei rapinatori gli ha puntato la pistola alla testa e si è fatto consegnare 23 mila euro in contanti. Poi si sono impossessati anche di preziosi e gioielli per 14 mila euro, e trovato 8 chili di lingotti del valore di 530 mila euro.
Recuperata parte della refurtiva
Il giorno successivo al fatto, dopo una telefonata anonima, era stato arrestato un moldavo di 48 anni ed era stata recuperata parte della refurtiva. Ora, dopo dieci mesi di indagini, sono finiti in cella anche gli altri componenti della banda: un romeno di 38 anni, ritenuto l’ideatore del colpo, una romena di 30 anni e un secondo moldavo di 34 anni, gravitante nell’area di Padova. Il camionista vittima della rapina ha detto al Corriere della Sera: «C’è stato un momento in cui ho maledetto quella vincita, che mi stava portando solo guai. Adesso spero che l’incubo sia finito. Ora la mia casa è un bunker, ma quando ti capita una vincita del genere vivi in uno stato di perenne euforia e commetti errori che oggi non rifarei. Dei lingotti sapevano solo gli amici intimi, non ho mica messo i manifesti».
Dopo la rapina: «L’invidia è una brutta bestia»
I carabinieri comunque stanno continuando ad indagare, per individuare i mandanti e i basisti probabilmete nella cerchia delle conoscenze della vittima, che ha commentato: «Spero non sia così, ma l’invidia è una brutta bestia. Io ho cercato di aiutare tutti, ma qualcuno mi si è rivoltato contro e l’ho già allontanato. Adesso non vedo l’ora che cominci il processo per guardare queste persone in faccia e capire chi sono. Se comprerò un altro gratta e vinci? Proverò il nuovo biglietto da 25 euro, magari la fortuna mi bacia di nuovo».