Ventiquattro ore per trovare la quadra. La vicenda Figuccia- Lega è sul rettilineo d’arrivo, una volata lunga che il frizzantissimo deputato regionale ha lanciato nei giorni scorsi ben sapendo che i patti prematrimoniali talvolta sono essenziali se non determinanti. Perché in questo matrimonio annunciato e poi smentito il primo presupposto dovrà essere la chiarezza. E questo vale sia per Figuccia che per la parte locale della Lega, soprattutto per la frangia palermitana che guarda con una certa apprensione questa storia d’amore che dura da un paio d’anni ma che non è mai stata consumata.
Corteggiamento, tanto, da entrambe le parti. Ma ci si ferma sempre ad un passo dalla pomiciata. Stavolta sembrava fatta e per non smentire la sua imprevedibilità Vincenzo Figuccia ha fatto quel passo laterale che ha bloccato tutti. E, se matrimonio sarà, dev’essere con tutti i sentimenti. Si parla di agibilità politica per il clan Figuccia. Traduzione: il pacchetto comprende voti e libertà d’azione. E fin qui chi è che direbbe no. Ma in ballo c’è anche la candidatura a sindaco del dopo Orlando. E nessuno lo dirà mai, ma il vero nodo potrebbe essere questo. Le Comunali a Palermo precedono di pochi mesi le prossime Regionali e non sarebbe Vincenzo il Figuccia da schierare per Palazzo delle Aquile bensì Sabrina, la sorella che già occupa uno scranno in Consiglio Comunale. Vincenzo ha, infatti, i numeri per puntare ancora una volta al seggio parlamentare all’Ars. Una doppia mossa che sconvolge l’ordine naturale delle cose perché in casa Lega delle promesse sono già state fatte per entrambe le opzioni. Me è anche vero che rinunciare a uno elettoralmente pesante come Figuccia non è cosa semplice, specie dopo i risultati non certo esaltanti dell’ultima tornata elettorale siciliana.
Il copione prevede il silenzio generale. L’unico che parla è Vincenzo Figuccia che, ovviamente, la butta sul fronte delle garanzie politiche chieste a gran voce sia a Matteo Salvini che a Giorgia Meloni. Domanda da mille punti: che cosa c’entra la Meloni in questa partita? Risposta che ci riporta al discorso precedente: se si allarga il campo a livello di coalizione è chiaro che il disegno non è la semplice adesione ad un partito, l’ennesimo della sua carriera politica. Tace anche Sabrina, nel senso che l’appuntamento con le virgolette è soltanto rimandato a quando la questione sarà ufficialmente risolta. Questione di poche ore e poi sapremo se Figuccia, oggi avvolto nella bandiera della Sicilia indosserà anche il mantello rossocrociato tanto caro al sciur Matteo.