Violenta aggressione al Forum Palermo: “Io vittima di omofobia”

Il racconto di una giovane palermitana su quanto accaduto nel centro commerciale lo scorso 31 maggio ad opera di una baby gang

aggressione

Una violenta aggressione sotto gli occhi di passanti indifferenti nell’affollato centro commerciale Forum. È quanto racconta su Facebook la giovane Giada Tripi, che correda il suo post con alcune foto che documentano quanto subito. I fatti risalgono alla giornata del 31 maggio scorso.

“Sono stata vittima di omofobia e di una violenza non immaginabile – inizia Giada -. Mi trovavo nel posto sbagliato al momento sbagliato? Non lo so. So solo che mi stavo recando ad una semplice prova di lavoro presso il centro commerciale Forum. Un gruppo di cinque ragazzini senza alcun motivo ha iniziato a deridermi, denigrarmi per il modo in cui mi vesto (come tutti d’altronde), per i capelli corti e per il fatto che non si capisce molto se sono “maschio o femmina””.

L’aggressione al centro commerciale

“Di questa brutta storia c’è però un “lato positivo”, ovvero che l’aggressione avvenuta al centro commerciale e quindi sono state prese le registrazioni che filmano questo gruppo di ragazzini”. Così spiega Giada nel suo post. “Uno del gruppo durante l’aggressione pensa bene di farmi cadere per terra con uno sgambetto mentre mi stavo difendendo, così che il resto del gruppo potesse prendermi a calci e pugni in testa e nel resto del corpo“.

“Chi stava facendo shopping o si stava recando dentro il centro commerciale si nascondeva nell’indifferenza perché “non tocca loro” e infatti, mi hanno tolto questi ragazzini di dosso nel momento in cui tutti e cinque si stavano divertendo a picchiarmi violentemente mentre io ero a terra. Sono scappati non appena hanno capito che si sarebbero messi nei guai.
Non auguro mai a qualcuno di ritrovarsi in queste circostanze e pensare: “Sto morendo?”, “Cosa ho fatto di male? “, “È colpa mia?”.

La denuncia

“Tornati a casa divertiti hanno detto fra di loro: “Ho spaccato la faccia a uno al forum”, informazione che ho saputo tramite una delle tante persone che mi hanno scritto per supportarmi”. Giada ha sporto denuncia: “Non ho intenzione di stare in SILENZIO solo perché lo Sperone è il quartiere che è”, spiega. “Non ho paura di combattere per i miei diritti e la mia libertà di espressione, per il mio orientamento sessuale ma in generale per la mia persona. Diritti che tra l’altro vengono protetti dalla costituzione stessa e da leggi internazionali”.

“Quello che mi è successo non è solamente la mia lotta – conclude -, ma appartiene anche a chi subisce violenze sulla base di altre ragioni”.

CONTINUA A LEGGERE