Si è tenuta venerdì pomeriggio la tavola rotonda “Violenza di genere prevenire è possibile: verso una soluzione condivisa”, nel corso del convegno “Advanced Obstetrics & Gynecology”, in programma appunto ieri, il 6 ottobre e oggi, 7 ottobre al Saracen Sands Hotel & Congress Center di Isola delle Femmine, a Palermo. un momento di discussione dedicato a uno dei temi più attuali della nostra società. Dallo stupro di gruppo al Foro Italico di Palermo all’uccisione di Marisa Leo a Marsala per mano dell’ex compagno, dalla brutale violenza ai danni delle cugine di Caivano all’assassinio di Giulia Tramontano, incinta di sette mesi. Il fenomeno della violenza di genere riguarda, in modo trasversale, l’intero Paese. Soltanto nel 2022, secondo i dati del Viminale, in Italia si sono registrati 300 omicidi, con 119 vittime donne di cui 97 uccise in ambito familiare o affettivo.
Tra gli ospiti il sindaco di Palermo Roberto Lagalla: “Ad oggi in Italia contiamo 90 femminicidi in nove mesi nel 2023, uno ogni tre giorni, 10 al mese. Un dato allarmante e preoccupante. La causa fondamentale è una variazione del paradigma del rapporto uomo e donna col primo che non esce abbastanza bene perché si dimostra in difficoltà nel staccarsi da un concetto proprietario che poi diventa evidente complesso di inferiorità nei confronti di un sesso che ha dimostrato di saper far più cose e in breve tempo.
Esistono due terapie – spiega il sindaco -, quella preventiva che parte dalle scuole, noi abbiamo la necessità di scolarizzare i bambini il più precocemente possibile. Parlare con loro, impegnarli e farli stare insieme perché farli rimanere davanti ai computer tutto il giorno divorati dai social è un errore grave. L’altra terapia riguarda la rete di protezione che va messa in campo, a partire dagli studi medici fino a arrivare alle strutture sociali. Utilizzare i mezzi di comunicazione è importante per trattare l’argomento, ma mai arrivare ad essere eccessivi”.
Per quanto riguarda le azioni del Comune di Palermo, Lagalla ha sottolineato: “Abbiamo potenziato i servizi di vigilanza e di controllo che non sono sufficienti in questo momento, sia chiaro. Città come Palermo hanno rete di telecamere nei luoghi di pubblico passaggio che favoriscono, come avvenuto nel caso della ragazza al Foro Italico, di assicurare con quasi certezza di colpevolezza sette responsabili di violenza alla giustizia. Dobbiamo chiaramente continuare a controllare, vigilare, andare nei luoghi dove può scattare la violenza. Ma sappiamo – conclude il primo cittadino – che la maggior parte dei femminicidi avviene a casa”.
“Mi è sembrato un dovere civico parlare di violenza di genere – ha dichiarato l’organizzatore dell’evento dottor Giuseppe Scaglione, noto ginecologo palermitano esperto in malattie HPV correlate – perché purtroppo la lista degli orrori è in aumento quotidiano e incessante, un effetto domino. Sono convinto che parlare di una cosa significa già lavorare a risolvere un problema. Questa violenza è aberrante e rivoltante”.
“Senza troppi giri di parole, la politica è indietro anni luce sull’argomento” esordisce l’onorevole Ismaele La Vardera, vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia della Regione Siciliana, altro partecipante alla Tavola Rotonda. L’ultima legge su questo tema risale al 2012, tra l’altro poco precisa. Vedo poco oggi di quelle indicazioni pratiche. La prevenzione è alla base di tutto e deve partire dalle scuole dove non si parla per niente di educazione sentimentale. La Sicilia è la prima regione come numero di allontanamenti di uomini dai nuclei familiari, ma che non vengono rispettati, seconda invece per casi di revenge porn.
La scolarizzazione poco attiva è riflesso della nostra società malata. Ci sono temi tabù nelle scuole. Ho organizzato una marcia di soli uomini nasce dal presupposto che noi maschi in primis abbiamo responsabilità in più, ma ci siamo trovati in pochi. Stiamo mettendo in rete diverse attività con gli uomini promotori. Violenza non è solo fisica, ma alle volte quella mentale e psicologica è più grave. Mi aspetto maggiori servizi dal Comune di Palermo, la politica ha delle grandi responsabilità sia dal punto di vista pratico che per le risorse”.
Foto di Salvo Annaloro
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