C’è un settimo indagato per lo stupro di gruppo avvenuto a Villa Bellini a Catania ai danni di una ragazza di 13 anni. Si tratta di un minorenne fermato dai carabinieri mentre stava recuperando degli oggetti personali nella comunità dove alloggiava. Secondo i militari stava tentando la fuga. Sarebbero tutti egiziani e tre di loro minorenni. La ragazzina sarebbe stata stuprata da due degli indagati sotto gli occhi degli altri cinque. Era con il fidanzato che è stato minacciato, bloccato e tenuto lontano dal branco. Gli abusi sarebbero avvenuti nei bagni pubblici della villa.
I sette indagati, si legge in una nota congiunta delle procure distrettuale e per i minorenni di Catania, erano “entrati in Italia da minorenni e, in forza della legislazione vigente, accolti in strutture; in ragione della minore età vige, infatti, il divieto di espulsione con la possibilità del rilascio da parte della questura competente del permesso di soggiorno fino al compimento della maggiore età.
“Al temine di un ininterrotto sforzo investigativo i carabinieri nel giro di meno di 48 ore, sarebbero riusciti a chiudere il cerchio attorno ai responsabili. Dal primo pomeriggio di ieri, in stretto coordinamento con le due Procure, è quindi scattato il blitz, durato fino alle prime luci dell’alba di questa mattina, che ha consentito di catturare i sette sospettati, l’ultimo dei quali rintracciato dopo una iniziale fuga, tra cui i due esecutori materiali della violenza sessuale entrambi minorenni.
Al riguardo – spiegano le due procure – è stato assolutamente rilevante l’aspetto delle investigazioni scientifiche. Personale specializzato del comando provinciale carabinieri di Catania è infatti riuscito, attraverso un minuzioso studio delle tracce forensi a individuare in meno di 24 ore le tracce biologiche relative alla violenza tracce che, analizzate in pochissime ore dal Ris di Messina, hanno restituito un match positivo coincidente con quello del minore che avrebbe fisicamente violentato la 13enne”.