Violenza di gruppo in Sicilia, tra gli imputati il campione olimpionico Antonino Pizzolato
Antonino Pizzolato, campione olimpionico originario di Castelvetrano, è accusato di violenza sessuale di gruppo aggravata: l’atleta, che ad agosto ha vinto la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi nel sollevamento pesi, è imputato insieme ad altre tre persone.
La vicenda è quella relativa allo stupro di una ragazza finlandese, che si sarebbe consumato nel luglio del 2022 a Trapani. Secondo l’accusa, quella sera i quattro imputati e la ragazza, che era in compagnia di due amiche, si sarebbero conosciuti in un ristorante. Sarebbero poi andati a ballare in un locale sulla spiaggia. Successivamente la giovane, rimasta da sola, sarebbe andata nel residence dove alloggiava uno dei quattro accusati. Stando al racconto reso in aula, si sarebbe addormentata nella stanza e poi svegliata mentre la stavano stuprando. Il processo comincerà il 4 dicembre.
La nota della FIPE
L’atleta nel 2018 era già stato squalificato per dieci mesi dalla Federazione italiana pesistica (FIPE) per minacce, intimidazioni, atti di prevaricazione nei confronti degli atleti più giovani al centro di preparazione olimpica dell’Acqua Acetosa a Roma.
“In merito alla notizia relativa all’indagine in corso sul nostro atleta Nino Pizzolato, la FIPE desidera ribadire il proprio rispetto assoluto per il lavoro della Magistratura e degli Organi Inquirenti dello Stato – recita una nota -. Coerentemente con la propria storia e i valori che da sempre la contraddistinguono, la Federazione si impegna a trasmettere tutte le informazioni necessarie alla Procura Federale per i relativi adempimenti”.
“La FIPE sottolinea di aver agito e di continuare ad agire in stretta osservanza delle normative vigenti – prosegue il comunicato – garantendo il massimo rispetto per tutte le parti coinvolte. La Federazione rinnova altresì la propria fiducia nella Magistratura e manifesta sostegno al nostro Atleta Nino Pizzolato, auspicando che l’accertamento dei fatti possa portare al pieno riconoscimento della verità e della giustizia, nel rispetto dei principi fondamentali che guidano il nostro operato”.
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