Violenza sessuale e maltrattamenti all’ex e alle figlie, condanna per imprenditore di Marsala

Un quadro di umiliazioni, violenze e abusi

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La Cassazione ha confermato la condanna a 5 anni, 2 mesi e 15 giorni di carcere per un imprenditore edile di Marsala. L’uomo, 52 anni, è stato processato per maltrattamenti in famiglia, minacce all’ex e violenza sessuale ai danni di quest’ultima e delle figlie da lei avute da una precedente relazione.

Il Tribunale di Marsala, nel luglio del 2018, aveva già inflitto all’uomo 7 anni e una serie di pene accessorie. Lo aveva condannato anche al risarcimento danni in favore delle parti civili. Si tratta dell’ex compagna e di tre giovani, due femmine e un maschio. L’ammontare del risarcimento danni sarà quantificato in sede civile. Tuttavia, una “provvisionale” di 10 mila euro per ciascuna parte civile è stata stabilita quattro anni fa.

In appello, la pena detentiva era scesa a poco più di cinque anni. Alcuni capi d’imputazione furono, infatti, dichiarati estinti per prescrizione.

Secondo l’accusa, tra il 2006 e il 2013, l’imprenditore avrebbe offeso e umiliato l’ex compagna davanti ai figli e a terzi.  L’avrebbe picchiata, minacciata di morte e costretta a subire atti sessuali contro la sua volontà. La sua furia non avrebbe risparmiato nemmeno i figli, picchiati quando cercavano di difendere la madre. Quando la donna non era in casa, il marsalese avrebbe anche molestato e abusato sessualmente delle figlie della donna, allora minorenni.

Quando la relazione si era interrotta, nel 2013, sarebbero iniziati i messaggi minacciosi. A quel punto la donna ha deciso di denunciare.

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