In molte scuole siciliane tanti prof oltre all’assenza nel giorno della somministrazione del vaccino hanno chiesto uno o più giorni di malattia, accusando febbre alta, dolori articolari, mal di testa e vomito. È accaduto a Palermo, Catania, Messina e Agrigento. Si è trattato di circa il 15 % dei professori, ma questo è bastato per mettere in situazione di emergenza molti dirigenti scolastici. A Palermo, ad esempio, come scrive Repubblica, l’alberghiero Pietro Piazza ha indirizzato una circolare ai genitori per comunicare che «la campagna di vaccinazione del personale docente contro il Coronavirus, potrà comportare l’assenza dalle attività didattiche di un cospicuo numero di docenti, anche a seguito delle reazioni avverse post vaccinazione. Nei casi in cui non sarà possibile garantire la sostituzione dei/delle docenti assenti si procederà, anche la stessa mattina, a permettere alle classi ingressi posticipati e/o uscite anticipate, senza il consueto preventivo avviso alle famiglie».
Ma nel palermitano anche altre scuole e licei si sono trovati nella stessa situazione, per l’assenza di alcuni prof. La cosa non è passata inosservata, ed ha destato dubbi, come quelli espressi dal virologo dell’Università San Raffaele di Milano Roberto Burioni, che in un post pubblicato sul profilo Facebook Medical Facts ha scritto: «La frequenza di effetti collaterali lievissimi come ad esempio il dolore al sito di iniezione dopo il vaccino AstraZeneca è del 54 per cento. La febbre compare solo nel 7,9 per dei casi. Non è che qualcuno ci sta marciando e per questo si diffonde il panico?».
Dopo questo post in poche ore si sono riscontrati centinaia di commenti, per invocare visite fiscali per i prof rimasti a casa, molti di più dei docenti che hanno accusato pesanti sintomi dopo il vaccino. Ma ci sono stati anche post risentiti per i toni usati dal virologo, che è stato accusato di «aver messo alla gogna i professori palermitani». Burioni a queste critiche ha risposto riportando dati e cifre di report inglesi e internazionali. Ma ha anche deciso di modificare il suo post incriminato togliendo la frase «qualcuno ci sta marciando».
Molti docenti che non ci stanno a passare per sfaticati, hanno scelto di farsi vaccinare nel weekend, proprio per evitare assenze. Non sempre è bastato, come ha raccontato a Repubblica Sabrina Giordano, docente di Italiano all’alberghiero Borsellino di Palermo, che si è vaccinata domenica 28 febbraio sperando di potere rientrare lunedì. «Purtroppo – ha detto la professoressa -, ho avuto la febbre a 39, e ho dovuto prendere un giorno di malattia».