Visite specialistiche gratis, passa l’emendamento sanità paritaria | Curati come i ricconi ma a costo zero

Visite specialistiche - fonte pexels - palermolive.it
Uno strumento per la salute dei lavoratori dipendenti di cui pochi sono a conoscenza, scopri come ottenerlo
Le cure termali rappresentano un importante strumento terapeutico per alcune specifiche patologie riconosciute dal Servizio Sanitario Nazionale. In particolare, ai lavoratori dipendenti è concessa la possibilità di usufruire di queste cure anche al di fuori del normale periodo di ferie, a condizione che si tratti di un trattamento necessario per la salute e prescritto da un medico dell’ASL.
Solitamente le cure termali vengono effettuate dai lavoratori durante le ferie o il congedo ordinario. Tuttavia, esiste un’eccezione importante: quando il medico dell’ASL ritiene che le cure siano urgenti e non rimandabili, il lavoratore può assentarsi dal lavoro fruendo del congedo per malattia. In questo caso, l’assenza è considerata come malattia a tutti gli effetti, e quindi coperta dall’INPS o dal datore di lavoro secondo quanto previsto dai contratti collettivi.
Il ciclo di cure termali ha una durata massima di 15 giorni. Inoltre, il trattamento deve essere effettuato entro 30 giorni dalla richiesta del medico curante. È importante che tra la fruizione delle cure e un eventuale periodo di ferie intercorrano almeno 15 giorni, per evitare la sovrapposizione tra due periodi differenti di assenza retribuita.
Non tutte le patologie consentono l’accesso alle cure termali con trattamento economico di malattia. Le condizioni ammesse includono malattie reumatiche, respiratorie croniche, alcune forme dermatologiche, ginecologiche, otorinolaringoiatriche, dell’apparato urinario, vascolari e gastroenteriche. Tali patologie devono essere certificate dal medico curante e successivamente confermate da uno specialista dell’ASL.
L’iter burocratico da seguire
Per poter accedere al congedo per cure termali, il lavoratore deve seguire un iter preciso. È necessario presentare all’ASL la richiesta del proprio medico entro cinque giorni dal rilascio e sottoporsi a visita specialistica per ottenere l’autorizzazione. Successivamente, bisogna comunicare il periodo delle cure al datore di lavoro, corredando la richiesta con una dichiarazione che attesti l’impossibilità di fruire di ferie o congedi ordinari nello stesso periodo.
Una volta ricevuta l’autorizzazione, il lavoratore deve inviare copia della documentazione all’INPS e al datore di lavoro entro due giorni dall’inizio delle cure. È necessario anche assicurarsi che le cure vengano svolte senza interruzioni presso una struttura convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale.
Cosa succede al termine delle cure
Al termine del ciclo termale, lo stabilimento presso cui sono state effettuate le terapie dovrà rilasciare un modello apposito, da trasmettere sia all’INPS che al datore di lavoro. Questo documento certifica la regolarità e l’effettiva esecuzione delle cure, chiudendo così l’iter amministrativo relativo al congedo per malattia.
Le cure termali non solo rappresentano un valido supporto terapeutico per la gestione di patologie croniche o degenerative, ma anche un diritto poco conosciuto da molti lavoratori. Conoscere le condizioni e le modalità per accedervi consente di tutelare la propria salute nel rispetto delle regole previste, senza dover rinunciare a giorni di ferie.