Fabio Davì ha sperimentato personalmente la condizione di vittima del bullismo.
E ha dovuto fare i conti, da ragazzo e da giovane uomo, con le cicatrici che rimangono dopo esperienze di intenso dolore.
Una sofferenza che avrebbe potuto tradursi in un gesto estremo: un tragico proposito al quale non nega di avere pensato.
Le pagine del suo libro “Storie come tante…con li occhi di chi soffre” nascono dal vissuto di dolore dell’autore palermitano.
Che è riuscito, tuttavia, a trasformare il male subito in un’occasione per raccontarsi e raccontare le storie di persone accomunate dallo stesso status di vittima.
“Le sofferenze che si provano – spiega Fabio Davì- a volte sono indescrivibili: non sempre è facile reagire“.
Non tutti, infatti, comprendono le conseguenze del comportamento dei bulli su chi lo subisce.
Il libro indaga i sentimenti che pervadono l’anima delle vittime, tra sconforto, voglia di ribellarsi e la sensazione di precipitare in un abisso senza fine.
Pubblicato da Mondo Nuovo Edizioni nella collana Nuova Babele, il libro si articola in cinque capitoli.
A ciascuno di essi corrisponde una storia: i titoli recano i nomi dei protagonisti.
Il primo capitolo è autobiografico, e racconta la vicenda di Fabrizio.
Il secondo, invece, di Giovanna, presa di mira dai bulli per via della sua obesità.
Il terzo narra le vicissitudini del professore Marco, anche lui vittima di bullismo per colpa dei suoi alunni.
La quarta storia è incentrata sul bullismo xenofobo e racconta di Karim, un bambino di colore strappato alla sua terra e portato in Italia ancora in fasce.
L’ultimo capitolo, infine, descrive le avversità di Daniel, vittima di omofobia, una storia scritta come se fosse un diario. Non tutte le vicende dei protagonisti, purtroppo, avranno un lieto fine.
Lo scorso 13 aprile, a Partinico in provincia di Palermo, si è tenuta la presentazione del libro nei locali dell’Istituto Comprensivo Statale “Archimede – La Fata”.
Fabio Davì ha raccontato agli allievi la propria esperienza di adolescente bullizzato.
Per contrastare il fenomeno, anche nell’accezione del cyber – bullismo, è infatti fondamentale il dibattito in ambito scolastico e nei luoghi dove educazione e istruzione sono protagoniste.
All’iniziativa, organizzata dalla docente Agata Brigati, ha partecipato, tra gli altri, la collega Ivana Vitale, referente per il bullismo e il cyberbullismo dell’Istituto.
Ad aprire i lavori, la dirigente scolastica Lucia La Fata.