Vittime del kebab, inizia da Palermo il viaggio di Mi Manda RaiTre tra carenze igieniche e sicurezza alimentare

È andata in onda stamani, all’interno del programma Mi Manda RaiTre, l’inchiesta scaturita dalle segnalazioni raccolte dalla nostra redazione nel settembre scorso, quando a Palermo diverse persone sono state ricoverate in ospedale dopo aver mangiato kebab in un locale della città. Le cause dell’intossicazione sono ancora in fase di indagine, ma il caso ha sollevato dubbi sulla sicurezza alimentare.

La giornalista Amalia De Simone, partendo dalla nostra città, ha così affiancato i carabinieri del NAS e gli operatori dell’Ats in un viaggio tra i locali di diverse città italiane che mettono in vendita il gustoso alimento di origine mediorientale, ormai largamente apprezzato anche nella nostra nazione. Lo scopo – ovviamente – non è quello di demonizzare il piatto ma, anzi, quello di tutelare in primis i consumatori e poi anche tutte le realtà che costituiscono invece un esempio virtuoso in grado di offrire preparazioni sicure e di qualità.

Vittime del kebab a Palermo

L’inchiesta parte proprio da Palermo e dalle testimonianze che Palermo Live in quei giorni aveva raccolto. Diversi i ricoveri di gente di tutte le età che manifestava, chi più chi meno, sempre gli stessi sintomi: vomito, diarrea, febbre, crampi addominali. Salmonellosi la diagnosi che i medici hanno in molti casi effettuato e che, come spiega Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, costituisce uno dei rischi in cui è possibile incorrere in caso di una cottura non ottimale della carne. C’è anche quello della listeria.

In attesa dei risultati dell’inchiesta, ciò che è noto è che il locale palermitano era stato chiuso per diversi giorni e sanzionato. Nel corso del servizio giornalistico, sono diverse le città attraversate, al seguito dei carabinieri del Nas e dei tecnici dell’Ats: Milano, Roma, Napoli. Le immagini che si susseguono mostrano realtà alle prese con gravi situazioni: ci sono cattive condizioni igieniche, in alcuni casi blatte o escrementi di topi, cibi mal conservati o non tracciati (QUI IL SERVIZIO). Spazio tuttavia anche alle realtà virtuose e ai consigli degli esperti per sensibilizzare i consumatori su cosa sapere prima di mangiare: la connessione tra salute e alimentazione in questi casi è più stretta che mai ed è bene essere preparati per fare scelte consapevoli.

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