Viviana e Gioele, il criminologo a PL: «Ricerche inadeguate, coinvolgimento di animali…»

Le parole del criminologo Carmelo Lavorino, in esclusiva a Palermo Live

(immagini video di Marcella Chirchio

Un mistero ancora tutto da decifrare. La morte di Viviana Parisi e Gioele Mondello è ancora avvolta da tanti punti interrogativi che, per adesso, ostacolano le indagini degli inquirenti. Madre e figlio sono stati ritrovati nelle campagne di Caronia, a distanza di quattrocento metri l’uno dall’altro. Sono diverse le ipotesi sul banco delle indagini: omicidio-suicidio, aggressione di animali o doppio omicidio? Secondo Carmelo Lavorino, criminologo, sono state condotte ricerche inadeguate ed i sospetti sono ricaduti, soltanto, sul marito della donna defunta. Possibile che un volontario abbia trovato il corpicino di Gioele in un luogo già battuto dalla Forze dell’Ordine? Questo ed altri dubbi negli interrogativi del criminologo.

LE PAROLE DEL CRIMINOLOGO CARMELO LAVORINO

Ecco le dichiarazioni del criminologo Carmelo Lavorino: “Omicidio-sucidio? Dobbiamo vedere realmente cosa ci diranno tutti gli elementi forensi ed investigativi. Dobbiamo aspettare gli esiti delle due autopsie, tutto è iniziato in ritardo. Ci sono state delle ricerche di queste due persone, di questi due corpi, inadeguate. Magari qualche soggetto ignoto ha depistato i fatti. Abbiamo tre fatti salienti: l’incidente, il ritrovamento del corpo della donna e successivamente quello del piccolo: dobbiamo capire cosa sia successo“.

Stranezze sul ritovamento del piccolo: “È strano che il corpo di Gioiele sia stata ritrovato a quattrocento metri da quello, sotto al traliccio, della madre da un volontario e non dalle Forze dell’Ordine che cercavano da giorni. È stato sbagliato prelevare i resti del piccolo: bisognava capire se fosse stato pressato nei rovi e se fosse stata opera di un animale selvaggio. Non lo sapremo mai. Abbiamo solo la certezza, grazie al drone, che il 4 agosto il corpo di Viviana era posizionato sotto al traliccio. E prima? Cosa è successo in quelle 24 ore? Non è che qualcuno ha preso il corpo della donna e lo ha posizionato lì per inscenare un suicidio?“.

I problemi psichici della donna e la teoria sull’incidente: “Non sono d’accordo con la tesi omicidio-suicidio. La donna probabilmente aveva problemi di paranoia, magari pensava che qualcuno fosse in pericolo, oppure poteva avere visioni o allucinazioni. Ma non per questo, necessariamente, avrebbe dovuto uccidere il figlio. Sappiamo dell’incidente ma non conosciamo se sia stato causato dalla donna o se lei fosse seguita da qualcuno. Secondo me c’entrano gli animali feroci, soprattutto i cani. Ecco, se il padrone di questi cani non si è voluto assumere le colpe, potrebbe aver inquinato le prove per allontanare le proprie responsabilità. È un’ipotesi. Ma lo spostamento dei corpi è reale: colpa di uomini o animali. Oppure di entrambi“.

Inadeguatezza delle ricerche e focus sul carabinieri in pensione che ha ritrovato i resti di Gioele: “Il padre ha fatto benissimo a coinvolgere la popolazione, il corpo non veniva rinvenuto. Il carabiniere in pensione? Non sappiamo quali ragionamenti abbia fatto per giungere al ritrovamento del corpicino straziato: è stato imbeccato? Spinto? Oppure la sua analisi immediata è stata un colpo di genio? È molto strano ciò che è accaduto. Questo carabiniere conosce qualcosa? Ha contatti particolari con i proprietari del luogo e, magari, dei cani feroci? A lui si è rivolto qualcuno? Mi auguro che la Procura stia indagando in tutte le direzioni…”.

L’INTERVISTA COMPLETA AL CRIMINOLOGO

(immagini video di Marcella Chirchio) 

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