“Viviana uccisa dal demone della depressione”? La risposta dei consulenti
I consulenti della famiglia Mondello rispondono alle parole della criminologa Bruzzone
Nei giorni scorsi, la nota criminologa Roberta Bruzzone si è espressa sul caso di Caronia, sulla morte di Viviana Parisi e del piccolo figlio Gioele. Per la Bruzzone la morte della dj è legata al “demone della depressione”, escludendo l’ipotesi dei consulenti della famiglia Mondello. Quest’ultimi, dopo relativi approfondimenti, hanno affermato che Viviana è stata uccisa e successivamente trasportata vicino al traliccio, luogo del ritrovamento.
“In tutta franchezza, trovo bislacca e priva di logica la ricostruzione avanzata dai consulenti di Daniele Mondello per quanto riguarda la morte di Viviana. Secondo loro, infatti, Viviana sarebbe stata uccisa altrove, dove non è dato sapersi perché i consulenti si guardano bene dall’indicarlo. E poi trasportata da un soggetto ignoto nel luogo del ritrovamento, ossia sotto il traliccio nell’area di Caronia“. Queste le parole della criminologa in un’intervista al settimanale “Giallo”.
DEPRESSIONE DIETRO LA MORTE DI VIVIANA? LA REPLICA
Non si è fatta attendere la risposta dei consulenti della famiglia Mondello, composta dal criminologo Carmelo Lavorino, Antonio Della valle e Enrico Delli Compagni. In una nota controbattono le affermazioni della criminologa: “Premesso che rimandiamo alla mittente (senza polemica ma per giusta restituzione) gli aggettivi quali ‘bislacca’ e ‘priva’ di logica; facciamo presente che la suddetta, per sua stessa ammissione e da quello che scrive, dimostra di avere letto/compreso pochissimo o nulla di quanto sinora noi abbiamo detto, scritto ed argomentato.
Difatti:
1) noi abbiamo gli atti investigativi relativi le condizioni mentali di Viviana all’epoca, abbiamo altre notizie riservatissime in merito, abbiamo intervistato i parenti e gli amici di Viviana per l’elaborazione dell’autopsia psicologica. Lei assolutamente no;
2) noi abbiamo ben spiegato quali sono gli elementi scientifici, criminalistici, investigativi e forensi che ci fanno ritenere che non trattasi di suicidio e di precipitazione dal famoso traliccio; che trattasi di traslazione dei corpi da parte di una “combinazione criminale” sui luoghi del rinvenimento e molto altro ancora: lei no. E ci sembra molto strano che non ci abbia letti con attenzione, nonostante l’enorme attenzione che ci dedica.
Sul fatto che non abbiamo avuto accesso all’intero fascicolo ricordiamo che: (A) noi abbiamo avuto accesso ai luoghi del rinvenimento dei corpi ed ai tragitti del crimine (anche con apposito drone ed apparecchiature idonee per filmare e fotografare) e lei no. Quindi noi (anche Analisti della Scena del crimine ed Esperti delle tracce di qualunque tipo) sappiamo quello che c’è da sapere, lei ben poco; (B) noi abbiamo avuto l’accesso ai corpi (anche con apparecchiature idonee per filmare e fotografare e con due collaboratrici specializzate) e lei no;
(C) Che noi abbiamo il nostro metodo vincente di analisi criminale sistemica e che lo abbiamo applicato moltissime volte sul campo con ottimi risultati; il suo metodo non lo conosciamo laddove esista. Ricordiamo altresì che per Edgar Allan Poe gli analisti si differenziano per le alte qualità delle loro osservazioni e che l’ottimo analista sa cosa deve osservare. Ebbene, noi sappiamo cosa osservare e le nostre osservazioni-considerazioni sono di altissima qualità. Ricordiamo ancora che pur avendo solo una parte del fascicolo siamo arrivati a conclusioni forti ed esaustive sia per la qualità delle nostre osservazioni-considerazioni; ebbene, c’è chi può, c’è chi non può: noi possiamo!“.
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“DEMONE ASSASSINO DELLA DEPRESSIONE”
“Ricordiamo solo che: (I) è stato commesso l’errore di dare per scontato che chi ha problemi psichici… si suicida; (II) che lo stato psichico di Viviana nulla ha a che vedere con l’incidente e con una non dimostrata e non dimostrabile accoppiata del tipo ”causa – effetto => uccisione di Gioele => auto-precipitazione”; (III) che gli assertori a oltranza e senza basi del suicidio sono scivolati sull’errore di petizione del principio dando per scontato che “chi ha problemi psichici come quelli di Viviana si suicida”; e sull’errore del sofisma della falsa causa, impostando di fatto un falso nesso di causalità fra la causa e l’effetto.
Ultima considerazione: noi l’interezza del nostro lavoro in tutta la sua consequenzialità logica, scientifica, analitica e metodologica lo abbiamo consegnato agli Avvocati che ci hanno nominato”. Quest‘ultimi “lo trasmetteranno, quando lo riterranno opportuno, alla Procura competente, cioè, quella di Patti. Tutto il resto sono vuote chiacchiere da gossip giudiziario”.