Con 18 si, 3 no e 6 astenuti al Comune è passata la delibera che accoglie le modifiche al regolamento varato nel 2015 e mai reso operativo. Per la prima volta, viene stabilito di affidare la gestione degli impianti pubblicitari attraverso gare ad evidenza pubblica, mentre per anni è stata rinnovata, quasi in regime di monopolio per due, alla Damir e alla Alessi. Questo duopolio ha costituito un’anomalia, che ha provocato vari esposti al Tar. Ma anche un «richiamo» al Comune dell’Anac, l’Autorità anticorruzione, che nel febbraio scorso ha inviato una diffida all’Amministrazione comunale con la quale veniva segnalato questo stato di cose. E quindi, sulla base del «principio costituzionale di libera iniziativa economica», la nota invitava Palazzo delle Aquile ad «abbandonare la prassi della reiterazione di provvedimenti autorizzatori ai medesimi soggetti, e ad avviare il regime concessorio sottoposto all’evidenza pubblica».
Già questo regolamento sulla publicità era stato votato nel 2015, con l’obiettivo di rompere il duopolio di fatto esistente a Palermo. Avrebbe dovuto sbloccare le gare per l’assegnazione degli spazi e degli impianti, gestiti in città da decenni da due sole ditte, la Damir e la Alessi, ed avviare quindi un percorso trasparente. Ma, come spesso accade, era rimasto per anni nel cassetto, per una serie di lacune. Tra le quali, soprattutto, l’assenza di un dettagliato «piano di ubicazione» degli impianti, che era stato imposto con un emendamento votato dal consiglio comunale quello stesso anno. Avrebbe dovuto essere approntato entro sei mesi, ma non è stato mai redatto.
Con questa delibera presto dovrebbero sbloccarsi le gare per le affissioni e la pubblicità permanente su circa 35 mila metri quadrati da assegnare ai privati. Questi spazi saranno suddivisi in 14 micro e macro aree e non più in 81 come previsto precedentemente. Il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Leopoldo Piampiano hanno espresso soddisfazione per «un voto storico, che mette fine a decenni di caos in un settore delicatissimo per l’impresa e per il decoro della città». Hanno aggiunto che è «un voto che arriva al termine del significativo lavoro portato avanti prima dagli uffici e dalla giunta e poi dal consiglio comunale nelle sue articolazioni e con il contributo di tutti i gruppi consiliari». Infine hanno spiegato: «Non possiamo che essere soddisfatti per questo risultato, perché tra l’altro consentirà all’amministrazione di pubblicare dei bandi che permetteranno sicure entrate economiche, quanto mai necessarie per essere reinvestite al servizio della città e della comunità».