E’ emergenza sull’isola di Vulcano, nell’arcipelago delle Eolie. Il governo Musumeci ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale al fine di attivare tutte le iniziative necessarie a garantire la risposta operativa sul territorio, la mitigazione dei rischi e l’assistenza alla popolazione colpita dal progredire dei fenomeni vulcanici nelle ultime settimane.
Sul territorio, infatti, il Dipartimento di Protezione civile nazionale ha dichiarato l’allerta “giallo” a causa dei livelli di gas prodotti dal vulcano. Inoltre, un’ordinanza del sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, ha interdetto la zona dell’area portuale dell’isola e quelle adiacenti dalle 23 alle 6. A partire da lunedì 22, dunque, i residenti della zona non potranno stare in casa per via dei livelli di CO2 legati all’attività vulcanica.
La situazione è stata illustrata dal sindaco Giorgianni. “Ci sono dei dati che riguardano l’aumento dei gas che creano preoccupazione molto forte perché possono essere pericolosi per la salute pubblica. C’è un gas pesante al suolo che riduce la quantità di ossigeno che crea difficoltà respiratorie che possono avere effetti letali. Questo il dato giornaliero di produzione del vulcano di CO2: 480 tonnellate. Il dato normale è di 80. Poi dipende anche dal vento. Se si distribuisce in un territorio limitato diventa pericoloso, se in un territorio più vasto è meno pericoloso. Qualcosa quindi dobbiamo fare. Bisognerà fare una campagna in tutta l’isola per accertare i reali valori di gas e altro. Quando avremo i risultati di questo monitoraggio a tappeto si decideranno i nuovi provvedimenti”.
Il provvedimento coinvolge 250 nuclei familiari; il Comune elargirà un contributo per pagare gli alberghi. Per un mese l’ingresso sull’isola sarà inoltre consentito solo ai pendolari, non ai turisti.
Molti dei residenti stanno dunque cercando sistemazioni alternative e pare che una buona parte si stia rifugiando preso amici, parenti o seconde case nelle località del Piano, Gelso e Vulcanello.
Priorità sarà data alle famiglie con disabili gravi e ai più fragili, seguiranno poi le altre. Entro lunedì il trasferimento dovrà essere completato. Di giorno, invece, la vita anche nell’area portuale potrà svolgersi regolarmente.
Il presidente della Regione Siciliana sta seguendo da vicino l’andamento della situazione a Vulcano.
“L’ulteriore incremento dell’emissione di gas tossici registrata negli ultimi giorni dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – ha dichiarato – richiede l’adozione di provvedimenti urgenti a scopo precauzionale a tutela dell’incolumità pubblica e privata; tra i quali il monitoraggio dei fenomeni e dei gas, l’interdizione delle aree a rischio e il possibile allontanamento della popolazione dalle proprie abitazioni. Il nostro governo è vicino alla collettività e si impegna a collaborare col sindaco e con tutte le strutture nazionali nella gestione dell’emergenza”.
Le massime istituzioni nazionali e regionali, l’Ingv, l’Arpa stanno monitorando l’evoluzione della situazione.
Il Dipartimento di Protezione civile regionale ha, inoltre, chiesto l’innalzamento del livello di fase operativa da “attenzione” (giallo) a “preallarme” (arancione) e il potenziamento del monitoraggio dei gas letali.