Wamico, dall’idea di un palermitano nasce il primo social “in chiamata”
Lanciata a febbraio nella versione beta e ora disponibile in quella definitiva, Wamico è frutto di un’idea di Pietro Anastasi, 33enne palermitano che ha pensato ad un social diverso da quelli a cui siamo abituati: ecco perché
Nata dall’inventiva di un giovane palermitano, l’app Wamico promette un’interazione istantanea e genuina ai suoi utenti. Come? Attraverso delle semplici chiamate, potenziate ovviamente secondo tutte le varie opportunità che l’applicazione ha da offrire. Pietro Anastasi, classe 1989, ha pensato infatti ad un social che per la prima volta non si basasse solo su foto o citazioni condivise: gli utenti potranno proprio confrontarsi a tu per tu e farlo in maniera immediata.
“A volte vogliamo parlare con qualcuno, sfogarci o chiedere un consiglio a una persona che sia assolutamente imparziale”, spiega a Palermo Live interrogato sulle origini del progetto. “Da qui l’idea di un social che mettesse due persone in chiamata in modo tale da poter subito interagire tra di loro e parlare. È un’interazione immediata e genuina. Non si potrebbero, ad esempio, creare dei contatti falsi”.
Wamico, come funziona l’app ideata da Pietro Anastasi
Wamico è stata lanciata a febbraio nella versione beta; dopo ulteriori test, è ora disponibile la versione completa. “Libera le tue emozioni” lo slogan scelto per il lancio che lascia già presagire l’importanza che il social attribuisce proprio alla componente emotiva.
Dopo l’iscrizione, ogni utente potrà selezionare i propri interessi: dallo sport, al cinema, alla musica, Wamico ne offre circa 5mila. Sono divisi in quattro categorie: Amo, Mi piace, Non mi piace, Odio. Ci sono poi sei stanze, alle quali è possibile accedere per creare interazioni avendo prima selezionato il genere della persona con cui si vuole parlare.
La stanza Quattro chiacchere è la più generica, serve per fare amicizia o parlare con qualcuno. C’è poi Love, dove oltre al genere sarà chiesto di selezionare anche la fascia d’età e la geolocalizzazione dell’interlocutore. In Impreco sarà possibile esprimere la propria rabbia, in Sfogo trovare qualcuno per darsi supporto a vicenda. Per gli amanti dello sport la stanza Tifosi permetterà di confrontarsi, di parlare del proprio sport preferito o di commentare le partite in corso, il tutto sulla base di cinque macro sezioni (Calcio, Formula 1, Basket, Tennis, MotoGP). Infine la stanza Privata. Se in tutte le altre è l’algoritmo a creare gli incontri tra utenti, sulla base dei criteri che ciascuno ha selezionato, in questa stanza il match non è scelto dall’app ma è l’utente che invia delle richieste di chiamata.
“Su Wamico vedi foto e dati dell’altra persona a schermo, puoi vedere gli interessi comuni sulle varie sezioni e puoi giocare. Questa è una cosa che non fa nessun’altra app – spiega Anastasi -. Mentre si è in chiamata, è possibile infatti cimentarsi in uno dei tre giochi: “Quiz amico”, “Memory”, “Rompi ghiaccio”. Quest’ultimo aiuta a conoscersi attraverso domande sulla propria vita e ha anche una modalità hot, alla quale entrambi gli utenti devono accettare di accedere. Abbiamo in mente di aggiungere anche altri giochi successivamente”.
Con l’iscrizione l’utente ottiene 150 minuti che si rinnovano in automatico ogni 30 giorni gratuitamente. È possibile però usufruire di pacchetti per aggiungere ulteriori minuti.
Un sogno diventato realtà
“L’idea mi è venuta a luglio 2020, ma ti sembra impossibile riuscire a realizzarla – racconta Anastasi -. Successivamente però ho pensato che la vita è una e che dovevo riuscire a creare Wamico. Alla fine ce l’ho fatta! In quel periodo, la Regione Siciliana aveva pubblicato un bando che premiava i 10 migliori progetti imprenditoriali in Sicilia. Dovevo solo sviluppare un business plan da presentare a degli esperti che potessero poi valutarlo. Wamico si è classificato in nona posizione”.