Home Cronaca di Palermo Wizz Air abbandona lo scalo aereo di Palermo, le rotte garantite

Wizz Air abbandona lo scalo aereo di Palermo, le rotte garantite


Redazione PL

L’aeroporto di Palermo informa che la base Wizz Air verrà chiusa temporaneamente a partire dai primi di novembre.

L’aeroporto di Palermo informa che la base Wizz Air verrà chiusa temporaneamente a partire dai primi di novembre.

Tolte dalla vendita le rotte nazionali per Bologna e Torino. La compagnia continuerà a servire lo scalo siciliano per l’inverno 2022/23 con i voli da Milano Malpensa e Venezia, tutte operate con aerei originanti da quelle basi.

Wizz Air lascia Palermo: la preoccupazione dei sindacati

A seguito della notizia, le Segreterie Regionali FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e UGL Trasporto Aereo esprimono viva preoccupazione rispetto all’ennesima occasione persa per il  rilancio dello scalo palermitano nel periodo invernale.
 
 “Apprendiamo con stupore che Wizz Air, mentre incrementa considerevolmente le  proprie rotte in Italia, diventando la terza compagni aerea per traffico in Italia, e  rafforza la sua base di Catania, presso l’aeroporto di Fontanarossa, si appresta ad  abbandonare lo scalo di Palermo, dimezzando qui le proprie rotte”, dichiarano Gaetano Bonavia Filt Cgil, Antonio Dei Bardi Fit Cisl, Houda Sboui Uiltrasporti e Domenico De Cosimo Ugl T.A.

“Salvaguardare la continuità salariale e lavorativa”

“Esprimiamo, pertanto viva preoccupazione per l’assetto occupazionale dello  scalo che invece di cogliere una opportunità di sviluppo realizza una ennesima  occasione persa per il rilancio dello scalo palermitano nel periodo invernale“ -aggiungono i segretari regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl T.A. – e   riteniamo che il gestore aeroportuale non abbia creato le necessarie opportunità e condizioni di sviluppo di un’offerta commerciale che era invece stata annunciata  dal vettore ungherese e che avrebbe consolidato e rafforzato il livello di  occupazione degli operatori di handling dello scalo palermitano, che invece  rischiano, ancora una volta, di dover subire il ricorso agli strumenti di ammortizzatori sociali per salvaguardare loro continuità salariale e lavorativa”.
 
Fonte foto: palermo.mobilita.org

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