Zelensky: «Non entriamo nella Nato», ma ad Odessa scatta l’attacco navale

La dichiarazione di Zelensky sulla Nato non ha ammorbidito Putin. Le forze russe continuano a martoriare Kiev e Mariupol, attaccando dal mare anche Odessa

Il presidente ucraino Volodimir Zelensky prova a salvare il salvabile dicendo di rinunciare a fare parte della Nato, cercando anche di costruire un negoziato più solido, nel tentativo di  fermare l’attacco russo. Lo ha fatto parlando in videoconferenza, in un  collegamento con il premier britannico Boris Johnson e gli altri leader dei Paesi che compongono la UK Joint Expeditionary Force. «È chiaro che l’Ucraina non è un membro della Nato ─ ha detto Zelensky ─. Lo capiamo questo. Per anni abbiamo sentito parlare di presunte porte aperte, ma abbiamo sentito dire che non possiamo entrarci. E questo è vero, e dobbiamo ammetterlo. Sono lieto che la nostra gente stia cominciando a capirlo e a fare affidamento su se stessa e sui nostri partner che ci aiutano». Un gesto di buona volontà che però non ha ammorbidito Putin,  e le sue forze armate  continuano  a martellare le città ucraine.

ATTACCO AD ODESSA

L’ultimo attacco, in ordine di tempo, riguarda Odessa, dove le navi russe presenti nel mar Nero hanno iniziato a bombardare le coste vicino alla città. La terza più grande dell’Ucraina e principale porto del paese. Sono stati lanciati razzi e sono stati sparati colpi di artiglieria. Gli esperti militari ucraini in immagini satellitari hanno notato tre gruppi di navi da guerra della marina russa avvicinarsi verso la costa. Ci sono due gruppi di 14 navi che si muovono a sud della linea dei mezzi da sbarco, e un altro gruppo centrale che si sposta come a formare un quadrato. Costituito da un rimorchiatore o dragamine, due grandi mezzi da sbarco Project 775, un altro rimorchiatore e un altro mezzo da sbarco Project 775.

Per il momento non si sono verificati tentativi di sbarco di truppe. Ma sono sotto attacco postazioni delle forze armate ucraine e infrastrutture militari a sud della città. Il capo dell’amministrazione militare regionale di Odessa Maxim Marchenko ha affermato che nella nottata missili di aerei e navi nemici hanno colpito uno degli insediamenti nella regione di Odessa, ferendo 2 persone. Alle 2.57 (ora locale) è scattato l’allarme “attacco aereo”. Le sirene hanno iniziato a suonare in città, e i civili hanno raggiunto i rifugi.

ESPLOSIONI NOTTURNE ANCHE A KIEV E MARIUPOL

Esplosioni sono state sentite nella notte alla periferia di Kiev mentre le sirene anti-raid continuano a suonare nella capitale dell’Ucraina. Lo riportano gli inviati della Cnn sul campo. Le esplosioni sono iniziate dopo il tramonto. Nella città c’è un coprifuoco di 36 ore, iniziato alle 20, che terminerà alle 7:00 di giovedì. Invece Mariupol, da giorni martoriata dall’assedio parte delle forze russe, è stata attaccata anche dal mare di Azov. Lo ha riferito Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco della cittadina ucraina. Ha precisato che gli attacchi delle navi da guerra vanno ad aggiungersi ai raid aerei. «I primi missili – ha spiegato – sono stati lanciati verso la città da una nave vicino a Bilosaraiska Kosa». Intanto l’ospedale regionale di Mariupol, è sempre occupato dalle forze russe «che costringono i medici a curare i loro feriti, e usano anche i pazienti come scudo contro i tentativi di riprendere il controllo del nosocomio da parte dei nostri soldati».

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