Zona rossa a Palermo, cosa ne pensano i consiglieri comunali?

Il day after dell’imposizione della zona rossa sul capoluogo siciliano. Ecco le voci di maggioranza ed opposizione a Sala delle Lapidi.

provvedimento

Foto di Giuseppe Alberto Martorana

Primo giorno di restrizioni imposte dal provvedimento del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che, su richiesta del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ha dichiarato lo stato di zona rossa per il capoluogo.

Una decisione che lascia discutere in particolare commercianti e lavoratori delle categorie economiche colpite dalle chiusure. La paura è che gli eventuali ristori non siano sufficienti a coprire le perdite non solo delle attuali saracinesche abbassate, ma anche e soprattutto delle conseguenze derivate dalla pandemia.

PALERMO, I PARERI DELLA MAGGIORANZA

ROSARIO ARCOLEO

Intervenuto sull’argomento, il consigliere comunale del Partito Democratico Rosario Arcoleo ha così commentato l’attuale quadro pandemico in atto, non mancando di lesinare attacchi al governatore Nello Musumeci.

“Sono d’accordo con la decisione del sindaco Orlando. Ma allo stesso tempo bisogna essere tempestivi nel richiedere tutti i contributi possibili non solo dal Governo nazionale ma anche dalla Regione, che è a mio parere è inadempiente. Nella finanziaria del primo lockdown, con un patrimonio di spesa da un miliardo, hanno dato soltanto 130 milioni di euro. Bisogna controllare l’evoluzione dell’emergenza perchè le persone non ce la fanno più”.

L’esponente del PD ha poi attenziato il caso delle scuole, sul quale avrebbe voluto una stretta maggiore.

“Dobbiamo attendere anche la questione legate alle scuole. Secondo me, vanno chiuse per una settimana o dieci giorni per ogni ordine e grado – sottolinea Arcoleo -. Non ha senso che apri fino alla prima media porti i bambini a scuola e poi i genitori si assembrano davanti ai plessi. O chiudi in generale per provare ad allentare la pressione sugli ospedali per dare un pò di respiro ai medici. Altrimenti rischi di costituire ulteriori focolai a Palermo”.

FRANCESCO BERTOLINO

Sulla stessa linea si pone anche il presidente della V commissione nonché consigliere comunale di Italia Viva Francesco Bertolino.

“Concordo con la linea del sindaco rispetto al non accavallare argomenti di salute pubblica con altri. Sui ristori, si può fare ancora di più. Bisogna considerare alcune categorie che da questi aiuti ne escono penalizzate rispetto ad altre. Non li trovo perfettamente equilibrati. Nonostante la situazione sia drammatica, penso sia arrivato il momento di una ripresa. Posta una corretta campagna vaccinale, non si può dall’oggi al domani chiudere le attività senza dare una programmazione”.

Sulle vicende giudiziarie legate al mondo Sanità, il consigliere di Italia Viva si è così espresso.

“Le istituzioni dovrebbero garantire trasparenza e una corretta comunicazione, ma probabilmente sono venuti a mancare. Dopo di che, se le indagini confermeranno questi numeri falsati sarà la magistratura a dirlo. Detto ciò una non corretta comunicazione è avvenuta”.

LE VOCI DELL’OPPOSIZIONE

FABRIZIO FERRANDELLI

Sul fronte delle opposizione, il consigliere comunale di Più Europa Fabrizio Ferrandelli non è andato molto sul sottile relativamente alla gestione dell’emergenza a Palermo.

“Da quello che sta emergendo, era una scelta obbligata e forse tardata. E’ chiaro che in ballo c’è la salute dei palermitani. Adesso dobbiamo essere vicini alla parte più fragile e produttiva per far si che questa zona rossa non comprometta ulteriormente una ripresa e una normalità anelata da tempo. A questo si aggiunge una gestione fallimentare, a partire dalla Fiera, dove si è proceduto più con incarichi fiduciari che per competenza”.

“Una gestione ordinata ed organica del piano vaccinale è l’unica risposta concreta che la politica siciliana può dare. E’ chiaro che ne usciamo soltanto così. Le zone rosse possono servire a limitare i contagi, ma è l’immunità dei vaccinati che potrà consentire un ritorno alla normalità, così come accaduto ad esempio in Israele. La cosa che mi dispiace è che il sindaco Orlando e il presidente Musumeci non accellerino su questo aspetto”.

UGO FORELLO

Di opinione molto simile anche il consigliere comunale del gruppo “OsoUgo Forello.

“Essere soddisfatti in una situazione del genere è impensabile. Noi arriviamo alla zona rossa dopo una serie di incapacità gestionali da parte della Regione e una sottovalutazione della diffusione del virus a livello comunale. Il virus, soprattutto in alcuni quartieri popolari di Palermo, si è molto diffuso. Non è sbagliato che si vada in zona rossa, ma che si ci arrivi così. Questo è un grandissimo danno alle attività commerciali, perchè è stata disposta da un giorno all’altro”.

“Il problema dei ristori è grande come una casa. I soldi dati fino ad adesso sono assolutamente insufficienti e una politica economica di rilancio tarda ad arrivare. Non ci sono dubbi che, anche sul piano nazionale, anche con le responsabilità del precedente Governo, i ritardi si siano creati, sia sul piano vaccinale che sui ristori”.

“Sia da politico che da cittadino ho provato incertezza. Il rapporto di fiducia fra politica e cittadini è reciso. Questo è uno degli aspetti più critici che la gestione politica di questa pandemia sta contribuendo a determinare. Una gestione molto spesso poco chiara, poco trasparente, posta in essere con ritardi e con strappi, con eccessi da una parte e dall’altra e con poche soluzioni reali e concrete che possano aiutare la gente”.