37enne morta per dose di chemio eccessiva: a rischio beni di un medico

Valeria Lembo morì nel 2011 a causa del fatale errore, una dose 10 volte il consentito

valeria lembo


Una dose di chemio eccessiva, dieci volte superiore rispetto a quanto prevede il protocollo. Così morì nel 2011 la 34enne Valeria Lembo, ai tempi madre di un bambino di sette mesi. L’errore dei medici del Policlinico “Paolo Giaccone” fu fatale alla donna, con conseguenze per i medici coinvolti nella vicenda, ora citati in giudizio.

La richiesta per danni, nei confronti della struttura ospedaliera, ammonta a due milioni di euro. In particolare contestati ad Alberto Bongiovanni e Laura Di Noto 397 mila euro, ed alle infermiere Elena Demma e Clotilde Guarnaccia 49 mila euro cadauna.

Centrale nella vicenda è la figura del medico Sergio Palmeri, al quale sono stati contestati circa un milione di euro per l’accaduto. Il medico, per preservare i suoi beni immobili da potenziali confische in sede di giudizio, aveva creato un fondo patrimoniale ad hoc. Adesso, tramite la sentenza n.1294/2021, la Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti, ha accolto la domanda revocatoria del fondo, ritendendolo inefficace. La misura è scattata nei confronti di Palmeri e della moglie, Patrizia Gioè.

L’udienza per appurare le responsabilità dei soggetti chiamati in causa nella vicenda che portò alla morte di Valeria Lembo avrà luogo il prossimo 19 gennaio.

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