Viadotto Himera, la provocazione di Falcone: «Se entro luglio riapre, mi dimetto»

L’assessore regionale ai trasporti: “Forse così troveremo una soluzione”.

Il ponte Morandi è crollato 18 mesi fa in un ferragosto di pioggia. Una tragedia umana, la sua caduta ha spaccato in due Genova e la Liguria. Il viadotto Himera sulla A19 Palermo-Catania ha spezzato in due l’economia di un’intera isola e fortunatamente non ha fatto vittime. Eppure quei 180 metri di viadotto sono caduti nell’aprile del 2015, ovvero cinque anni fa. Troppo tempo per attendere una ricostruzione che fino ad ora è solo nelle parole dei ministri.

FALCONE: «MI DIMETTERO’…»

“Se percorrete l’autostrada Catania-Palermo ancora oggi vi renderete conto che ci sono una ventina di deviazioni e 42 parzializzazioni. Poi c’è anche il ponte Himerase venisse realizzato e aperto al traffico entro il prossimo 31 luglio come previsto, mi dimetterò da assessore Regionale, prendo questo impegno con l’Anas. Facciamo una scommessa così alla fine riusciremo a trovare forse una soluzione”.


A dirlo l’assessore regionale ai trasporti e alle infrastrutture Marco Falcone, in Prefettura a Messina, che prosegue la polemica con l’Anas. Ieri infatti il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha annunciato di voler far causa all’Anas, visti i ritardi nei cantieri in Sicilia.

LA STORIA DEL VIADOTTO HIMERA

Nell’aprile 2015 sull’autostrada A19 Palermo-Catania cedette uno dei piloni del viadotto Himera che provocò la chiusura dell’autostrada e conseguentemente la Sicilia rimase tagliata in due per mesi. Non vi furono feriti o danni a veicoli. Il cedimento venne provocato dallo smottamento di una collina. Per collegare le due principali città siciliane, all’inizio, fu studiato un percorso che conduceva, attraverso strade di montagna, a Polizzi e Caltavuturo, con un aggravio di almeno 45 minuti del tempo di percorrenza. La realizzazione di una bretella, aperta il 16 novembre 2015, consentì poi la riapertura al traffico del tratto di autostrada chiuso nei mesi precedenti, da allora nessun passo in avanti.

DI QUESTO MILIARDO NON È STATO SPESO NULLA

“Affermare come l’Anas di aver impegnato un miliardo di euro – prosegue Falcone – quando di questo miliardo non è stato speso nulla è abbastanza banale. Perché da un lato hanno bandito queste gare che iniziano i lavori dopo anni, dall’altro chi si è aggiudicata le gare non ha potuto spendere un euro perché non ha avuto la contrattualizzazione. Abbiamo poi la Akragas uno e l’Akragas due che sono il ponte Morandi di Agrigento e ancora sono bloccate al palo dopo sei anni e ancora chiuse al traffico”.

OPERE CHE L’ANAS HA IN PANCIA DA OLTRE 20 ANNI

“Abbiamo inoltre ad esempio la Libertinia, un altro lavoro da 120 milioni di euro aggiudicato da un anno e i lavori ancora non iniziano. Poi c’è la Bronte Adrano i lavori vennero mandati in gara dopo 5 mesi dall’approvazione del progetto e dal 7 agosto 2019 ad oggi ancora questa gara non è stata aggiudicata, ma potrei continuare con tanti altri esempi. Ci sono opere che l’Anas ha in pancia da oltre 20 anni, finanziamenti che vengono sempre ripetuti negli anni – conclude Marco Falcone – ma non viene speso un euro in Sicilia”.

________________________________________________________
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:

Incidente all’incrocio di via Libertà: medico muore dopo 10 giorni di rianimazione

VISITA LE NOSTRE PAGINE FACEBOOK

ISCRIVITI ALLE NOSTRE COMMUNITY