Un’altra buca, l’ennesima di una città che qualche giorno fa in un nostro articolo abbiamo definito “groviera“: in viale Croce rossa, quasi all’incrocio con Piazza Alcide De Gasperi, si è aperta un’altra voragine nel “delicato” manto stradale della città di Palermo. Una zona, quella nei pressi dello Stadio Renzo Barbera, che presenta tante criticità di questo tipo.
Che si possa aprire una buca nell’asfalto ci può stare, succede ovunque e non solo nella città di Palermo. La domanda che però in tanti si fanno è: perché invece di chiudere le buche del terreno il Comune preferisce transennarle? Anche per la new entry, la buca di viale Croce Rossa, è stato così. Per capire meglio la questione e poter dare una risposta esaustiva, abbiamo interpellato due presidenti di circoscrizione, Marco Frasca Polara, dell’ottava, e Fabio Teresi, della quinta.
“La Rap transenna per mettere in sicurezza il sito, se non lo facesse incorrerebbe in sanzioni – spiega Marco Frasca Polara – il resto lo deve fare l’Amap. Bisognerebbe che quest’ultima fosse più celere. I ritardi sono da addebitare alla partecipata“.
Celerità. E’ proprio questo il tasto dolente. Ci sono esempi a Palermo di buche transennate da più di un anno, nonostante i continui solleciti dei cittadini e delle circoscrizioni. Di chi sono le cause di questi ritardi? L’impianto fognario della città di Palermo non sembra messo affatto bene. Il più delle volte, dunque, non si tratta di fare un intervento sulla singola buca, ma su ciò che c’è sotto. Coprire con il bitume lì dove c’è un guasto, un cedimento o una perdita, non risolverebbe infatti il problema. L’agenda dell’Amap è piena di interventi straordinari da fare, ma spesso non ci sono i fondi e non si può stilare una vera e propria programmazione.
“Il problema è capire qual è la programmazione – dichiara Fabio Teresi a Palermo Live -. La macchina burocratica è troppo lenta e le ragioni, a mio avviso, sono soprattutto economiche. Abbiamo un impianto fognario troppo obsoleto che sta crollando. Probabile che si abbia anche la preoccupazione di aprire e trovare danni troppo grossi. Capisco i problemi economici e di programmazione dell’Amap, ma è intollerabile che una buca possa stare lì per un anno in una città normale. Bisogna fare una stima dei danni e programmare uno stanziamento dei fondi per farli. Magari fondi europei”.