Acireale, nella Chiesa di San Rocco “L’ultima cena” su tela in cuoio

La celeberrima opera di Leonardo da Vinci secondo la creatività del giovane artista Francesco La Rosa

La creatività di Francesco La Rosa protagonista della mostra

L’ ultima cena” è un’opera monumentale nata durante il periodo della pandemia e in occasione del cinquecentesimo anniversario della scomparsa di Leonardo da Vinci : l’autore è Francesco La Rosa, giovane artista siciliano nato a Catania e noto in tutto il mondo.
Realizzata in scala 1.1, ovvero nella dimensione originale – 8,9 metri in lunghezza per 4,6 metri in altezza – è una delle quattro opere che compongono la mostra dal titolo “Il volto della rinascita“.
Inaugurata lo scorso 10 luglio presso la Chiesa di San Rocco, ad Acireale, l’esposizione rimarrà visitabile fino al prossimo 31 luglio, dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 20:00, eccetto il lunedì.

“IL VOLTO DELLA RINASCITA”

Promossa dalla Diocesi di Acireale, la mostra si configura quale occasione di ripartenza e speranza all’insegna di una rinnovata capacità di vedere nell’arte un segno tangibile di ritorno alla vita e alle relazioni interpersonali.
L’ esposizione comprende anche le opere “La Pietà” di Michelangelo e due tele inedite realizzate dall’artista, dal titolo “Serenity” ed “Esplosione dell’anima“.
Nella prima, il particolare più rilevante è rappresentato dalla mascherina indossata dalla Vergine Maria.
Un elemento che mette in risalto il dolore causato alle vittime della pandemia.
La seconda, invece, rappresenta la vita oltre la morte dopo le sofferenze della dimensione terrena.
La terza, racchiude un invito: guardare il mondo con gli occhi dell’anima, per apprezzarne la bellezza.
E andare oltre le apparenze.

LA TECNICA DEL MICRO CARVING

Francesco La Rosa è tra i pochi artisti al mondo ad avvalersi della tecnica del micro carving.
Attraverso l’utilizzo del bisturi e dei coltelli, si praticano delle microincisioni su tele in cuoio.
Le opere del giovane artista rappresentano un unicum nel panorama internazionale in termini di fascino e innovazione.
Molto amato anche all’estero, soprattutto negli Stati Uniti, vanta numerose committenze da vari Paesi.
Tra le collaborazioni più significative, quella con Beppe Signori, ex calciatore, vice campione del mondo con la nazionale italiana nel 1994.
Si tratta, nello specifico, di un progetto solidale in Senegal, i cui proventi sono stati destinati al sostegno delle popolazioni africane.

L’ ARTE, UN MEZZO PER ESALTARE DIO

“L’arte – afferma Francesco La Rosa, che ha trascorso molti anni a Misterbianco- è uno dei motori fondamentali della società”.
Uno strumento grazie al quale, “l’uomo, attraverso tecniche innovative e con il proprio ingegno, può esaltare la vita, la natura e l’esperienza religiosa nei molteplici aspetti”.
“Nelle mie opere – sottolinea – cerco di comunicare un messaggio e di trasmettere emozioni”.
“Provo a rispecchiare i sentimenti e i pensieri- conclude l’artista – attraverso una prospettiva inaspettata, libera e coinvolgente”.
Con Francesco La Rosa, il cuoio riacquista vita ed energia, grazie alle suggestioni dei chiaroscuri microscolpiti.

Francesco La Rosa e "L'ultima cena"
Francesco La Rosa e “L’ultima cena”

LA DIOCESI DI ACIREALE A SOSTEGNO DELL’ ARTE E DELLA CULTURA

All’inaugurazione della mostra ha preso parte, tra gli altri, il vescovo di Acireale, Sua Eccellenza Reverendissima monsignor Antonino Raspanti, che ha fortemente voluto l’esposizione delle opere.
Un’ ulteriore testimonianza del sostegno che la Diocesi riserva all’impegno e alle iniziative dei giovani.
Il loro talento in ambito artistico rappresenta un valido e serio contributo all’umanesimo cristiano, con particolare attenzione alla promozione culturale nel territorio.
L’ evento ha visto inoltre la partecipazione del sindaco di Acireale Stefano Alì, di don Roberto Fucile e di don Angelo Milone, rispettivamente direttore dell’ufficio del Turismo e dei Beni ecclesiastici della Diocesi.

LE PAROLE DI MONSIGNOR ANTONINO RASPANTI

“La spinta creativa di Francesco La Rosa – afferma il vescovo di Acireale – ci allontana dalla rassegnazione e dal disorientamento”.
Due stati d’animo strettamente connessi all’emergenza sanitaria, da contrastare con la gioia di vivere e la positività.
Sentimenti che il giovane talento diffonde con la sua”invenzione” artistica.
“Nelle opere di Francesco La Rosa – afferma monsignor Antonino Raspanti – il visitatore non è mai uno spettatore passivo”.
“Al contrario- conclude – diviene parte di un suggestivo dialogo con le arti dal vivo“.