Obsolescenza programmata. Mania-tech da “ultimo prodotto uscito”. Tecnologie sempre più all’avanguardia. Queste tre cause principali del comportamento “usa e getta” riguardo i prodotti elettronici. Secondo il Global E-Waste Monitor, nel 2030 il pianeta Terra si ritroverà con circa 75 tonnellate di rifiuti elettronici da smaltire.
Fortunatamente c’è sempre una soluzione per arginare un problema: acquistare “refurbished”. Il prodotto ricondizionato ha preso larga mano nel periodo del lockdown. Finalmente anche i non addetti ai lavori si sono accorti che sono acquisti di buona qualità, in garanzia a prezzo conveniente.
Il mercato del “ricondizionato” è in netta crescita. Oggi si stimano circa 80 miliardi di dollari nel settore, con annessi investimenti da colossi dell’ecommerce come Amazon o case produttrici AAA come Apple. Un device ricondizionato fa risparmiare al suo compratore circa il 60% del prezzo di listino. Ed il costo non è il lato migliore. L’ambiente risulterà meno inquinato, in quanto le emissioni di anidride carbonica saranno minori, per una minore produzione di unità. In due parole: accessibilità economica e ambientale.
In favore di quanto finora detto, anche il mercato che ne deriva è ottimamente sfruttato. Nel 2015 due fratelli fondano l’azienda Enjoy Ricondizionati. Una startup che analizza approfonditamente i ricondizionati e li rivende perfettamente funzionanti, completi di garanzia. Inoltre la loro idea imprenditoriale si basa ui principi dell’economia circolare limitando l’utilizzo di terre rare, principalmente utilizzate per le batterie, e riducendo i Raee – ovvero, i rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici.