‘Ada Lovelace, ovvero colei che comprese per prima che era possibile creare un’intelligenza artificiale per ordinare alle macchine di svolgere funzioni programmate.
Alla donna, ideatrice di un sistema progenitore del computer, Palermo dedica una giornata di studi, in programma il 13 ottobre nel complesso monumentale di Palazzo Steri, in piazza Marina, per iniziativa dell’Universita’ degli Studi e con il sostegno del Comune.
L’ iniziativa si inserisce nell’ambito di “Ada Day“, giornata che, in tutto il mondo, celebra tra gli appassionati e gli studiosi la brillante matematica vissuta in Inghilterra nella prima metà dell’ottocento.
Sullo sfondo, la prima rivoluzione industriale.
Morta ad appena trentasei anni, Ada Lovelace era la figlia del poeta inglese George Gordon Byron, noto semplicemente come Lord Byron.
La sua vita fu simbolo della lotta contro i pregiudizi ottocenteschi sul ruolo della donna.
Un’esistenza, la sua, tanto breve quanto intensa tra passione per la scienza, amori clandestini e ludopatia.
Decisivo fu l’incontro con Charles Babbage, scienziato che già aveva maturato l’idea di un calcolatore, un vero e proprio proto -computer.
Ada Lovelace è principalmente nota per lo straordinario contributo che diede allo sviluppo della macchina analitica.
Un progetto al quale diede forma separando la meccanica – hardware – dalla programmazione.
Il suo software era costituito da bande perforate che trasmettevano ordini alle macchine.
La vicenda umana e scientifica della madre del computer verrà ripercorsa anche con due video curati da Valeria Patera, poetessa, autrice e regista teatrale che ha organizzato l’incontro.
Titoli dei due contributi, “Pensare la tecnica” – che ripercorre l’invenzione del software fino alla rivoluzione 4.0 – e “La fata matematica”, brano di uno spettacolo teatrale con Galatea Ranzi e Gianluigi Fogacci.
Gli studiosi si confronteranno sulla storia straordinaria di una donna che con la sua intelligenza matematica sfidò, superandoli, i pregiudizi e le limitazioni del tempo dando una svolta al corso della scienza.
La stessa Valeria Patera traccerà un ritratto storico, biografico e scientifico di Ada Lovelace.
Previsti i contributi di Cinzia Cerroni, Gianluigi Oliveri e Antonio Chella dell’Università degli Studi di Palermo.
Tra i temi trattati, i pregiudizi della scienza, la filosofia del computer, la robotica e l’intelligenza artificiale.
“Ada Lovelace – afferma Valeria Patera – ebbe il grande merito di mettere in pratica il concetto della programmazione“.
“Codificava le funzioni delle macchine – conclude – che fino a quel momento erano progettate per un solo compito: la sua intuizione ha davvero cambiato il mondo”.