Agli esperti non piace la Sicilia gialla: «È un azzardo». Musumeci valuta

Musumeci incontrerà gli esperti del Comitato scientifico per una nuova ordinanza in linea con la zona gialla

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I dati Covid siciliani dell’ultima settimana hanno convinto gli esperti della cabina di regia del ministero della Salute. E l’isola è diventata gialla. In Sicilia infatti c’è stato un netto miglioramento di alcuni degli indicatori più importanti. Prima di tutto l‘indice Rt è sceso in una settimana da 1,14 a 1,05. Inoltre la percentuale di occupazione dei posti in terapia intensiva e in degenza ordinaria di pazienti Covid. Rispetto a una media nazionale del 44 e del 50, entrambe in Sicilia sono scese sotto la soglia di rischio con il 30 e il 36 per cento.

IL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO REGIONALE NON È D’ACCORDO

Questa decisione di inserire la Sicilia in zona gialla ha generato apprensioni: si teme che abbandonando l’area arancione, si possa rischiare di peggiorare i buoni risultati ottenuti con le restrizioni degli ultimi giorni. Questa è l’opinione degli esperti del Comitato tecnico scientifico regionale, e la esprimono senza mezzi termini. Su Repubblica, Antonino Giarratano, professore di Anestesia e rianimazione, a proposito di questa decisione parla di “scelta imbarazzante”: «Fanno una scommessa. Se va bene va bene, se va male torniamo rossi prima di Natale. Ma tanto dei morti e della pressione sugli ospedali non frega niente a nessuno». Anche Bruno Cacopardo, direttore di Malattie infettive al Garibaldi di Catania, esprime le stesse considerazioni: «Non condivido affatto questa promozione: è pericolosa, in questo momento in cui lentamente stiamo raccogliendo i risultati delle restrizioni».

MUSUMECI HA DEI DUBBI

Il governatore Musumeci, dopo aver espresso “soddisfazione” ed avere assicurato «lo stesso impegno messo in campo dall’inizio della pandemia», ha annunciato che nelle prossime ore, insieme all’assessore alla Salute Ruggero Razza, incontrerà il Cts, «per valutare le misure da adottare alla luce della nuova classificazione. Sia chiaro: non è un liberi tutti». Quindi ascolterà gli esperti, prima di firmare una nuova ordinanza che sostituirà l’ultima in vigore fino al 3 dicembre , con divieti che andavano oltre le limitazioni della zona arancione. Deve decidere se mantenere la linea della fermezza, o allentarla un po’.