Alessandro Impagnatiello e l’ultima chat con Giulia: “Vuoi dividerci? Ma che madre sei!”
“Vuoi farlo nascere con due genitori già separati? Ma che madre sei!”. Scriveva così Alessandro Impagnatiello alla compagna, Giulia Tramontano, prima di ucciderla a coltellate e tentare per due volte di bruciare il suo corpo.
Vengono a galla sempre più dettagli sulla relazione tra i due, sul ‘prima’ e ‘dopo’ l’orribile omicidio che ha sconvolto un Paese intero. Giulia, incinta di 7 mesi, e Alessandro erano già in crisi da mesi. Secondo quanto dichiarato dalla sorella di Giulia, Chiara, la ragazza era venuta a conoscenza della doppia vita del compagno già lo scorso mese di gennaio. Voleva lasciarlo, tornare a casa dalla famiglia, ma alla fine non riusciva a separarsene.
La chat prima dell’uccisione: “Ma che madre sei!”
Le continue discussioni poi lo stare insieme, così fino a qualche giorno prima della morte di Giulia. “Veramente prima ancora di far nascere un bambino tu vuoi già dividerci? Vuoi farlo nascere con due genitori già separati? Ma che madre sei!”. Così scriveva Impagnatiello il 25 maggio scorso, due giorni prima di ucciderla. “Accetta la mia decisione e chiudiamo il discorso”, scriveva Giulia, spiegando di non volerlo più vedere. E a lui che le ribatteva “Che madre sei?”, la 29enne rispondeva: “L’importante è che tu sia un buon padre, io penso a me, tranquillo”. Insisteva l’uomo: “Ma ti sembra normale parlare così con un bambino in pancia?”. Rispondeva Giulia: “Non mi sembra normale far arrivare invece una persona a questo limite”.
I messaggi dopo averla uccisa: “Sei ancora a letto?”
Messaggi che il barman continua ad inviare alla compagna anche dopo averla uccisa, tentando di depistare le indagini dando l’idea che Giulia si fosse allontanata di sua iniziativa. È dalla mezzanotte di sabato, poche ore dopo averla uccisa, che Impagnatiello inizia a inviare messaggi alla vittima. La mattina dopo, le scrive dal lavoro: “Hey ma sei ancora a letto?”. Così per tutta la giornata di domenica, quando viene sporta la denuncia di scomparsa.
“Dicci solo che stai bene”
I messaggi proseguono anche nei giorni successivi: “So che non sono stato un fidanzato ideale negli ultimi mesi. Ti ho mancato di rispetto. A te che sei stata la prima ed unica ragazza ad avere accolto mio figlio“.
“Hai il pieno delle ragioni, ma voglio chiederti solo un favore: dicci solo che stai bene”. La mattina del 31 maggio, dopo aver lasciato il corpo di Giulia in un’intercapedine, Alessandro le scrive ancora chiamandola affettuosamente “Tata”. Si lamenta anche dei giornalisti sotto casa: “Siamo al quarto giorno oggi, finiscila con questa storia e batti un colpo, ti supplico”. È l’ultimo messaggio, poche ore dopo Impagnatiello, di fronte alle prove ormai evidenti raccolte contro di lui dagli inquirenti, confesserà l’omicidio.
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