Alessia Pifferi, analizzate le chat sul cellulare: “La piccola Diana era per lei un peso”

Il gip di Milano, Fabrizio Filice, ha rigettato la richiesta di accesso in carcere del professor Pietro Pietrini, uno dei due docenti incaricati dalla difesa di redigere una consulenza neuroscientifica e psichiatrica sulla donna

alessia pifferi

La figlia era per lei un peso. È quanto emerge dalle chat estrapolate dal cellulare di Alessia Pifferi, 37enne che ha abbandonato la figlia Diana, di 18 mesi, in casa da sola per sei giorni.

Una lunga e lenta agonia al termine della quale la piccola è morta. Al rientro dal soggiorno insieme al compagno, la madre ha infatti trovato il corpicino senza vita e allertato i vicini. L’aveva lasciata con un biberon di latte accanto e dall’esito dell’autopsia pare che la piccola, tentando di sfamarsi in qualche modo, abbia preso a morsi il cuscino del suo lettino.

ALESSIA PIFFERI E LE CHAT SUL CELLULARE

Alessia Pifferi si trova attualmente reclusa nel carcere di San Vittore, a Milano. Deve rispondere di omicidio volontario. Nel corso delle indagini sulla triste vicenda si è proceduto all’analisi del contenuto delle chat estrapolate dal suo cellulare. Sebbene restino riservati, pare che i messaggi confermino il quadro già emerso. 

Nel corso dell’interrogatorio di convalida davanti al gip e al suo legale, Alessia Pifferi aveva infatti già definito la piccola Diana “un peso”, dichiarando che “voleva riprendersi la sua libertà”.  

“EVIDENTE INSTABILITÀ AFFETTIVA”

Il gip di Milano, Fabrizio Filice, ha intanto rigettato la richiesta di accesso in carcere del professor Pietro Pietrini, Ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica all’Università di Pisa. Si tratta di uno dei due docenti incaricati dalla difesa di redigere una consulenza neuroscientifica e psichiatrica sulla donna. 

Il gip ha infatti dichiarato di non ravvisare, allo stato delle indagini, motivi validi per consentire colloqui esterni a quelli con i legali. Anche perché agli atti dell’inchiesta, coordinata dal pm Francesco De Tommasi e condotta dalla Squadra mobile, per ora non ci sarebbero elementi tali da far pensare ad eventuali patologie psicofisiche.

Alessia Pifferi soffrirebbe di una “evidente instabilità affettiva”, sottolinea il giudice, recentemente manifestatasi “in una forma di dipendenza psicologica dall’attuale compagno, che l’ha indotta ad anteporre la possibilità di mantenere una relazione con lui anche a costo di infliggere enormi sofferenze”.

Foto da Facebook Alessia Pifferi

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