L’ennesima aggressione ai danni di un autista Amat nelle ore di lavoro è un ulteriore segnale di allarme che riguarda non solo la sicurezza dell’azienda del trasporto pubblico di Palermo. Infatti, se alla base di quanto accaduto mercoledì pomeriggio sulla linea 389 ci sarebbero le lamentele per la lunga attesa alla fermata dei cittadini, un altro problema che nasce riguarda la carenza di risorse (personale e mezzi) a disposizione dell’azienda palermitana. Dell’aggressione all’autista e del futuro di Amat ha parlato a Palermo Live il presidente Michele Cimino. “Purtroppo fatti come quelli accaduti mercoledì sono difficili da commentare, che lasciano allibiti – afferma -. Speriamo che non si creino più queste situazioni. Noi ci stiamo muovendo per garantire maggiore sicurezza sulle nostre linee, ad esempio stiamo lavorando per potenziare la presenza di guardie giurate sui bus“.
Si lavora per ridare una stabilità ad Amat: Cimino ha rivelato che insieme al Comune di Palermo si sta lavorando a un nuovo piano per risollevare le sorti dell’azienda. “Con l’amministrazione stiamo cercando di condividere un piano di risanamento per Amat. Terremo conto anche della problematica delle lunghe attese, il trasporto pubblico locale non può subire tagli perché si vengono a creare situazioni poi difficili da gestire. Con questo nuovo piano speriamo di rafforzare quelle linee gradite all’utenza, inoltre a giorni arriveranno dei nuovi mezzi. Speriamo di completare questo piano, che stiamo sviluppando in sinergia col Comune, in breve tempo così da comunicarlo ai sindacati Amat, al CdA per poi poterlo renderlo pubblico alla stampa”.
Da tre anni è ancora senza fine il concorso pubblico per cento autisti, a causa soprattutto dei tanti ricorsi presentati. “Abbiamo avuto dei ricorsi su questo concorso, ma stiamo andando avanti. In base alla condivisione del nuovo piano di risanamento vedremo anche di accelerare l’iter per le nuove assunzioni. Mi auguro che tutto venga definito entro dieci giorni“.
Con il nuovo piano di risanamento c’è anche in ballo la diffida che Amat ha presentato ai danni del Comune, chiedendo 110 milioni di euro. La questione principale riguarda il Contratto di Servizio: “Dobbiamo leggere per bene il piano di riequilibrio approvato dal Comune – spiega Cimino -. lo voglio approfondire con il nostro consiglio d’ amministrazione. Sicuramente nel piano di risanamento Amat che si sta elaborando insieme all’Amministrazione comunale si terrà conto anche dell’atto di diffida“, conclude il presidente dell’azienda palermitana.