Amat, idonei al concorso protestano: “Pronti a lavorare, si pensi agli autisti prima delle guardie giurate”

Dopo le prime cento assunzioni, proseguono le proteste degli aspiranti autisti Amat, risultati idonei al concorso bandito nel 2019

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“In attesa di assunzione”: così recitano le maglie che stamattina gli idonei al concorso per autisti Amat hanno indossato per protestare davanti alla sede di via Roccazzo. Una trafila che va avanti dal 2019, quando il concorso venne bandito, e che ha visto tante peripezie, non per ultima una serie di ricorsi dopo l’espletamento delle prove.

Dopo una lunga attesa, il 2 maggio scorso, i cento vincitori del concorso hanno finalmente preso servizio. Dopo una breve formazione, hanno potuto così dare una mano al servizio di trasporto pubblico palermitano che vive una fase di grossi disagi legati alla carenza di personale.

Idonei al concorso Amat: “La soluzione siamo noi”

Una problematica che si potrebbe risolvere procedendo all’assunzione degli idonei al concorso, attualmente in graduatoria. I sindacati di categoria hanno, infatti, da subito sollevato il problema: le nuove assunzioni non sarebbero abbastanza per ripristinare il servizio.

“Con l’arrivo della stagione estiva e l’afflusso dei turisti a Palermo si aggraveranno le condizioni del disservizio Amat, già precario adesso, e non basteranno i nuovi ingressi di personale, per mettere in servizio gli autobus necessari a soddisfare gli obblighi del contratto di servizio. Anche se una piccola boccata di ossigeno la rappresentano, di certo non saranno sufficienti i 100 autisti assunti dal prossimo 2 maggio. La necessità di mezzi crescerà nei prossimi mesi e l’azienda non sarà pronta a soddisfare queste richieste”. Così qualche settimana fa si leggeva in una nota di Franco Mineo (Filt Cgil), Salvatore Girgenti (Fit Cisl), Franco Trupia (Uil Trasporti), Fabio Danesvalle (Faisa Cisal), Corrado Di Maria (Ugl Trasporti), Carlo Cataldi (Cobas Trasporti) e Giuseppe Taormina (Orsa Trasporti).

L’arrivo delle belle giornate vede già attese alle fermate delle borgate marinare, da Mondello, a Barcarello e Vergine Maria.  “I mezzi ci sono, la soluzione al problema c’è e siamo noi – dichiara a Palermo Live uno degli idonei in graduatoria -. Siamo disoccupati, siamo pronti a lavorare, vogliamo dare il nostro contributo al Comune di Palermo per migliorare il servizio di viabilità e trasporto pubblico”.

“Durante questi anni, dal 2019 al 2022, molte persone sono andate in pensione – prosegue l’aspirante autista Amat  -. Sappiamo bene la carenza di autisti che c’è, la percorrenza chilometrica che manca ed è normale che una volta che i chilometri non vengono percorsi, si perdano delle cifre e ciò influenzi anche l’azienda”.

Le guardie giurate

Ad agitare lavoratori e sindacati è anche un’altra recente notizia. È stato infatti bandito un concorso interno ad Amat per addetti ad attività di esercizio. I vincitori sono tuttavia rimasti in un limbo: davanti alla carenza di personale, devono per ora continuare ad occupare il ruolo di autisti.

“Non è condivisibile l’eventuale scelta aziendale di arruolare figure di controllo e verifica senza prima aver completato il risicato organico appena sufficiente per la messa in strada dei bus – dichiarano i sindacati -. Ci appaiono sempre più discordanti le azioni aziendali, che impediscono di fatto senza cause accettabili lo scorrimento della graduatoria autisti dopo l’approvazione del bilancio da parte del socio unico dello scorso 24 marzo e pur consapevole della perdita d’esercizio per i minori km prodotti. Di contro c’è la eventuale decisione di spesa (400 mila euro) per dotare i pochi bus in servizio di ulteriore controllo (guardie giurate)”.

“Si assumano prima gli autisti”

Una notizia che non entusiasma nemmeno gli aspiranti autisti. “Prima di espletare un servizio del genere – dice uno di loro a Palermo Live -, penso che si dovrebbe dare il servizio. Se non si dà un servizio non si può poi eseguire un controllo, secondo me. Tra l’altro, il concorso va avanti dal 2019, l’idea delle guardie giurate è uscita ora, quindi penso che prima dovremmo prendere servizio noi. E alla fine saremmo sempre in pochi per andare a coprire il numero di chilometri da contratto. Poi ben vengano le guardie giurate, che sicuramente daranno all’azienda una boccata di ossigeno. Faranno comodo anche alle casse di Amat, dato che molti salgono senza pagare il biglietto”.

Figure legate alla necessità di sicurezza sui mezzi dati gli ultimi spiacevoli episodi che hanno visto aggressioni al personale. Non manca, però, chi obietta: “Entrando gli autisti si eviterebbero le guardie giurate, perché si eviterebbero problemi di colluttazioni con la gente esasperata che aspetta alle fermate per ore”.

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