Anche i lavoratori dell’Amat si uniscono allo sciopero generale indetto per la giornata di domani, lunedì 11 ottobre, nelle principali piazze italiane. A scendere in campo saranno le maggiori organizzazioni sindacali di base: Confederazione Cobas, Cub, Sgb, Si Cobas, Slai Cobas, Usb e Usi Cit.
I Cobas Lavoro Privato settore Trasporti hanno dichiarato la loro adesione alla manifestazione. A Palermo, dunque, i lavoratori dell’Amat, incroceranno le braccia dalle 8,30 alle 17,30 con rientro in deposito di bus e tram. Per quanto riguarda, invece, gli addetti agli impianti fissi, i meccanici dell’officina, gli amministrativi e il restante personale, lo scioperò ricoprirà l’intero turno lavorativo. Prevista, inoltre, una manifestazione in piazza Politeama, a partire dalle ore 9.
Intento dello sciopero è quello di manifestare, a livello nazionale, contro “le politiche del governo Draghi” e “l’utilizzo capitalistico della pandemia per promuovere piani di ristrutturazione già da tempo auspicati dalle governance dell’Ue e dal Fondo monetario internazionale”.
I sindacati di base manifesteranno “contro lo sblocco dei licenziamenti”; tra le loro rivendicazioni “il rilancio degli investimenti pubblici in sanità, trasporti, scuola, casa; l’abrogazione contratti precari e il rafforzamento degli organi ispettivi; lo sblocco degli sfratti, un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica; la tutela dell’ambiente”.
Richiesti, inoltre, “forti aumenti degli stipendi, un salario medio garantito per disoccupati, un sistema unico di ammortizzatori sociali e la rivalutazione delle pensioni”.
“Sosteniamo le rivendicazioni dello sciopero nazionale – afferma Carlo Cataldi, coordinatore regionale dei Cobas Lavoro Privato settore Trasporti – e auspichiamo a tutti i livelli una ripartenza dopo il Covid che non vada a scapito dei lavoratori. A Palermo, il comparto degli autoferrotranvieri vive una condizione di crisi dovuta ai tagli lineari imposti dal Comune all’Amat. Una situazione che mette a rischio il trasporto pubblico locale e il diritto alla mobilità dei cittadini in una situazione di conclamata pandemia”.