Cronaca di Palermo

Anniversario uccisione Placido Rizzotto, Orlando: “Ha costruito valori di democrazia e libertà nel nostro Paese” 

“Sono passati 74 anni dall’uccisione per mano mafiosa del sindacalista Placido Rizzotto, che ha pagato con il prezzo della vita la propria passione politica“. A ricordarlo il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Il primo cittadino di Palermo ha voluto esprimere un pensiero nel giorno dell’anniversario della morte di Rizzotto. Allora segretario della Camera del lavoro di Corleone, il sindacalista fu brutalmente assassinato in giovane età.

Rizzotto, in anni difficili e bui – prosegue Orlando – ha costruito i valori di democrazia e di libertà nel nostro Paese, fondati sull’antifascismo. La sua lotta contro il potere politico-mafioso a tutela dei diritti dei lavoratori ha rappresentato un forte esempio di impegno in difesa dei più deboli che le istituzioni non devono mai dimenticare. 

La memoria viva di quel 10 marzo 1948 si lega indissolubilmente all’omicidio, consumatosi il giorno dopo, del piccolo Giuseppe Letiziaricorda il Sindaco di Palermo che assistette al pestaggio e all’uccisione del sindacalista. Rizzotto e Letizia hanno contribuito, con il loro sacrificio, alla lotta di liberazione dal potere mafioso. Non dobbiamo dimenticarli”.

La mafia uccise Placido Rizzotto quando aveva poco più di trent’anni. Per molto tempo non si seppe nulla del suo corpo. Tuttavia, il 9 marzo 2012 l’esame del DNA, comparato con quello estratto dal corpo del padre Carmelo Rizzotto, confermò il ritrovamento dei suoi resti. Il rinvenimento era avvenuto il 7 luglio 2009, in una foiba di Rocca Busambra a Corleone.

Le idee e le battaglie portate avanti dal sindacalista furono portate avanti con tenacia e passione dalla sorella più piccola, Giuseppina, scomparsa lo scorso ottobre all’età di 91 anni. La donna, molto legata al fratello, in occasione del 64esimo anniversario dalla morte di Placido, ricevette una medaglia d’oro al valore civile. A consegnargliela l’allora presidente della repubblica Giorgio Napolitano.

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Redazione PL