Cronaca di Palermo

Per Antibo la gara più importante: “Pronto per il delicato intervento”

Con Totò Antibo ci eravamo lasciati pochi giorni prima del Santo Natale. Raggiunto dal nostro giornale, quel 19 dicembre l’ex mezzofondista di Altofonte lamentò la lentezza di un apparato sanitario troppo preso dal Covid e poco attento alle altre patologie. Esperienza amara vissuta sulla propria pelle. Per quelle ormai insostenibili sessanta crisi epilettiche al mese, l’intervento volto a diminuirle esisteva ma non veniva nemmeno pianificato. “Un comportamento inqualificabile, che offende la dignità delle persone”, commentò allora Antibo. Oggi però, finalmente, apprendiamo dalla sua viva voce che, in una struttura ospedaliera a pochi chilometri da Catanzaro dove si trova ricoverato, tra tre giorni l’operazione si farà.

DOPO L’INTERVENTO ATTACCHI EPILETTICI DIMEZZATI

“Sono pronto per quello che si profila essere un intervento estremamente delicato. Finalmente è arrivata questa possibilità e non me la voglio lasciare scappare. Sono consapevole che in realtà, anche dopo l’intervento non sarò completamente guarito, ma sapere che le crisi verranno quantomeno dimezzate è già un gran risultato.Accanto a lui, come sempre la moglie, mentre ad accompagnarlo dalla Sicilia in Calabria è stato il nipote Francesco, “che mi vuole bene come fossi un padre “.

INTERVENTO GIORNO 5 FEBBRAIO

Già, l’affetto, un sentimento del quale cui Antibo si è sempre nutrito. La benevolenza di chi lo ha conosciuto di persona e di tutti quei fans che in tv ne hanno ammirato le gesta sulle piste di atletica. “Questo è un aspetto importante e che dà grande conforto. All’intervento, fissato per giorno 5, mi presento dopo avere fatto diversi tamponi che hanno accertato la negatività al Covid. Adesso verrò sottoposto ad ulteriori esami e infine, per valutare la situazione del cranio tramite Tac, dovrebbe raggiungermi il presidente della Lice (Lega Italiana contro l’epilessia), il prof. Oriano Macarelli e un altro professore da Messina.”

LE CADUTE DI ANTIBO

Con voce serena, propria del campione abituato alle sfide più difficili, Antibo ricorda le tappe di un’esistenza caratterizzata dal problema neurologico. “All’età di tre anni, entrai in coma a suguito di un incidente. Mi dissero che le cellule morte provocate dalla mancanza di ossigeno avrebbero potuto causarmi problemi nell’età dello sviluppo, ma così non successe. Un’altra caduta che avrebbe potuto giustificare l’insorgere delle crisi epilettiche fu quella rimediata agli Europei di Spalato, quando spintonato caddi per terra battendo il capo. Dopo la vittoria avrei potuto recarmi in ospedale per accertamenti ma così non feci. Motivo per il quale è assolutamente difficile capire come sono andate realmente le cose. Fatto sta che che nel ’91, ai mondiali di Tokio, pur essendo il grande favorito, la gara finì come sanno bene tutti gli appassionati.

IL PENSIERO ALLA FAMIGLIA E AI FANS

Totò a metà gara era in testa, ma la sua falcata, da fluida divenne ad un tratto lenta e impacciata. Antibo chiuse ultimo, al ventesimo posto sui 20 partecipanti. Ciò che gli venne durante la corsa fu una crisi epilettica. Alle Olimpiadi ci tornò l’anno dopo , ma si capì subito che le cose non sarebbero mai più tornate come prima. Oggi però, per “la gazzella bianca” è tempo di nuove sfide. E la vittoria, proprio come ai bei tempi, Totò Antibo la dedicherà sia alla sua famiglia che “a tutta la gente che mi vuole bene e verso la quale nutro il medesimo affetto”.

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Alfredo Minutoli